Oblio oncologico, in Parlamento il dl del Cnel. Riva: “Restituiamo vita ai guariti”
Il diritto all’oblio oncologico, oltre a salvaguardare la privacy degli ex malati, consente loro anche di accedere a tutele sanitarie ed economiche
Il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e Lavoro) ha presentato al Parlamento un disegno di legge per ottenere il diritto all’oblio per i guariti da patologie oncologiche.
Oblio oncologico ancora non riconosciuto in Italia
Un diritto che oltre a voler salvaguardare la privacy degli ex malati, consente nel concreto anche di poter accedere ai servizi di vario genere. Assistenza medica assicurativa, alla stipula di mutui, senza dover pagare somme superiori per la condizione del passato.
L’oblio oncologico è un diritto non ancora riconosciuto in Italia. Una persona guarita dal tumore, continua ad avere problemi pratici nel lavoro, per stipulare mutui, accedere ai servizi bancari o finanziari e assicurativi.
Sono diverse le certificazioni richieste per lo svolgimento di funzioni o attività di qualsiasi genere o che comunque attestano l’idoneità fisica a tale svolgimento o lo stato di salute dell’interessato, finanche un’adozione.
Coinvolte oltre 3 milioni e 600 mila persone
Non un problema secondario e che tocca un numero estremamente alto di persone; parliamo di oltre 3.600.000 persone che hanno avuto una diagnosi di tumore.
Nell’ultima Assemblea il CNEL ha approvato un disegno legge sull’oblio oncologico per rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà delle persone guarite. Il diritto dell’esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione e dalla UE per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.
“Il ddl si propone di restituire una vita normale a chi guarisce dal tumore. Con l’aumento dell’aspettativa di vita delle persone aumentano anche le loro esigenze, bisogni che devono essere intercettati dal Governo e dal Parlamento, necessità che vanno affrontate e risolte. Ad oggi risulta che il 27% può essere considerato guarito dalla diagnosi da oltre dieci anni ma continua ad avere problemi”, afferma il consigliere del Cnel Francesco Riva, relatore del Ddl.
Diritto all’oblio oncologico: in Francia e altri Paesi è già realtà
Garantire il diritto all’oblio oncologico per i guariti non è solo una richiesta italiana, in tutta Europa molti Paesi hanno approvato leggi che garantiscono il diritto a non essere rappresentati dalla malattia.
La Francia è stato il primo Paese a stabilire per legge che le persone con pregressa diagnosi oncologica, trascorsi 10 anni dalla fine dei trattamenti, o 5 per coloro che hanno avuto il tumore in età pediatrica, non sono tenute ad informare gli assicuratori o le agenzie di prestito sulla loro precedente malattia.
Dopo la Francia è arrivato il Belgio con una norma simile. Ci sono Paesi come il Lussemburgo, dove pur non essendovi una legge, un accordo tra il Governo e le assicurazioni per garantire il diritto.
In Olanda il «diritto all’oblio oncologico» è stato adottato con decreto-legge nel 2020 seguito con medesimo iter dal Portogallo nel 2021.
“Porteremo l’Italia che aderire alla richiesta UE che prevede entro il 2025 l’obbligo per tutti di adottare il diritto all’oblio oncologico per gli ex pazienti” ci dice il Professor Francesco Riva.
La proposta dunque si inserisce in un contesto internazionale sempre più sensibile al tema. Con il progresso della ricerca scientifica è presumibile pensare che nel futuro saranno molte di più le persone guarite dai tumori.
Per tutti deve essere garantito il diritto a non essere per tutta la vita associati a una parte del loro percorso, che si è concluso con la guarigione.
“Il tumore colpisce molte famiglie sia in maniera diretta che in maniera indiretta e può essere uno stimolo a spingere anche le persone sane ad avere una vita equilibrata” – prosegue il Professor Riva – “Da questo disegno di legge partirà un lavoro anche su alimentazione e benessere. Abbiamo avuto riscontri molto positivi anche con il ministro Abodi per lavorare su stili di vita sani”.