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Ogni anno le infezioni batteriche fanno 7,7 milioni di morti. Come ci si infetta

La resistenza antimicrobica ha un impatto devastante sui neonati, con un terzo dei decessi neonatali globali causati da infezioni, di cui la metà attribuibili alla sepsi

Batteri

Ogni anno, nel mondo, le infezioni batteriche sono responsabili di circa 7,7 milioni di morti, pari a 1 su 8 di tutti i decessi globali. Questo impressionante dato rende le infezioni batteriche la seconda causa di morte più ampia a livello planetario. Di questi decessi, quasi 5 milioni sono associati ai cosiddetti “superbug”, batteri che hanno sviluppato resistenza agli antibiotici, una minaccia sempre più pressante per la salute pubblica globale.

Il peso della resistenza antimicrobica

La resistenza antimicrobica (AMR) è un fenomeno in crescita, accelerato dall’uso improprio e eccessivo di antibiotici, in particolare durante la pandemia di COVID-19. Questo problema minaccia di distruggere le fondamenta della medicina moderna, portando a un aumento dei decessi e delle malattie che in passato sarebbero state facilmente prevenibili. Secondo Iruka Okeke dell’Università di Ibadan in Nigeria, coautrice della recente serie di articoli pubblicati su ‘The Lancet’, la resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia imminente e devastante.

Una crisi che colpisce i più vulnerabili

La resistenza antimicrobica ha un impatto devastante sui neonati, con un terzo dei decessi neonatali globali causati da infezioni, di cui la metà attribuibili alla sepsi. Sempre più spesso, i batteri e i funghi responsabili di queste infezioni non rispondono agli antibiotici disponibili. In uno studio condotto tra il 2018 e il 2020, che ha coinvolto 11 paesi in Africa, Asia, Europa e America Latina, il 18% dei bambini affetti da sepsi non è sopravvissuto nonostante la somministrazione di antibiotici.

Gli esperti sottolineano l’importanza di migliorare e ampliare i metodi esistenti per prevenire le infezioni, come l’igiene delle mani, la pulizia regolare e la sterilizzazione delle attrezzature nelle strutture sanitarie, l’accesso a acqua potabile sicura, servizi igienico-sanitari efficaci e l’uso di vaccini pediatrici. Tali interventi potrebbero prevenire oltre 750.000 decessi associati alla resistenza antimicrobica ogni anno nei Paesi a medio e basso reddito.

Durante l‘Assemblea mondiale della sanità, è stato lanciato un appello urgente per un’azione contro i super batteri. Tra le azioni prioritarie indicate vi sono la promozione della vaccinazione, il controllo delle infezioni ospedaliere e misure per ridurre l’uso di antibiotici, proteggendone così l’efficacia. Gli esperti chiedono anche di ampliare l’accesso agli antibiotici esistenti e nuovi, di aumentare gli investimenti in nuovi antibiotici, vaccini e strumenti diagnostici.

Infezioni batteriche: una corsa contro il tempo

La finestra di opportunità per garantire la nostra capacità di trattare le infezioni batteriche si sta restringendo. Ramanan Laxminarayan, co-autore e presidente di ‘One Health Trust and Senior Research Scholar’ alla Princeton University, sottolinea che per troppo tempo la resistenza antimicrobica è stata considerata un problema non urgente o troppo difficile da risolvere. Tuttavia, gli strumenti per affrontare questa crisi sono ampiamente disponibili, e ciò che manca è la volontà globale di agire.

La crisi delle infezioni batteriche e della resistenza antimicrobica richiede un’azione immediata e concertata a livello globale. Le soluzioni sono a portata di mano, ma è necessaria una volontà politica forte e un impegno internazionale per implementarle. Il prossimo incontro di alto livello delle Nazioni Unite a settembre 2024 rappresenta un’opportunità cruciale per garantire che la lotta contro la resistenza antimicrobica diventi una priorità globale. Solo attraverso un’azione decisa e coordinata possiamo sperare di prevenire milioni di decessi e proteggere le generazioni future da questa minaccia silenziosa ma letale.