Olimpiadi, ecco il “peccato originale” da cui discendono tutti i mali
Giuste le critiche per la sconcertante cerimonia inaugurale, l’increscioso trattamento degli atleti, lo stato imbarazzante della Senna: ma il problema è che Macron sta celebrando la “sua” Francia anziché lo sport
Pochi giorni dopo l’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024, è già possibile tracciare un primo bilancio esteso anche ad alcuni aspetti extra-sportivi. E decisamente il piatto piange, stando almeno alle polemiche scoppiate sia intorno alla cerimonia d’apertura che alle gare vere e proprie. Per quanto si tenda a concentrarsi soprattutto sui mali contingenti, ignorando il “peccato originale” da cui tutto discende.
Bilancio negativo per l’inizio delle Olimpiadi
La pioggia rovesciatasi sulla Ville Lumière in occasione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi 2024 è stata in qualche modo simbolica. Ad essa, infatti, è seguito un vero e proprio diluvio di critiche che si è abbattuto sul Comitato organizzatore – e a ragion veduta.
Nel mirino c’era soprattutto l’ormai famigerata “parodia” dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci in salsa transgender e woke – quindi blasfema e offensiva. Tanto che, come riporta il Daily Mail, il video dell’intera ouverture è stato rimosso dall’account YouTube ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale.
In precedenza Thomas Jolly, responsabile artistico dello show, come riferisce Sky TG24 aveva provato a spiegare che la sua ispirazione era il dio greco Dioniso. Evidentemente però aveva dimenticato di avvisare Barbara Butch, l’interprete di Gesù Cristo, che in una storia Instagram (poi opportunamente ritoccata) esultava per «il Nuovo Testamento gay».
Questo comunque era il non minus ultra, ma sotto la superficie (è il caso di dirlo) c’è sempre molto di più. Come l’Escherichia Coli che infesta le acque della Senna a dispetto degli 1,4 miliardi spesi – scrive il Corsera – per la bonifica. E che, aggiunge France 24, ha già costretto i responsabili a rinviare la prova di triathlon maschile – nonché a incolpare pateticamente i temporali dello scorso fine settimana.
Dulcis in fundo, ecco lo sconcertante trattamento riservato, in ossequio al peggior affermazionismo green, agli atleti stessi. Costretti a dormire su letti di cartone e materassi in plastica riciclata, ma anche a lasciare il Villaggio Olimpico per poter mangiare carne e uova.
Il “peccato originale” di Parigi 2024
Eppure, come spesso accade, il vero difetto sta nel manico, che nel caso specifico porta il nome dell’inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron. Che ha voluto (auto)celebrare la propria visione della Francia benché sia largamente disapprovata in patria come all’estero. E ignorando che, in una manifestazione come le Olimpiadi, ciò che dev’essere messo al centro, banalmente, è lo sport.
Peccato, perché l’evento ha regalato anche dei momenti da brivido, su tutti l’esibizione di una fantastica Céline Dion sotto la Tour Eiffel. Ma anche la Marseillaise operistica di Axelle Saint–Cirel e l’emozionante passaggio della fiamma olimpica dalle mani di Zinédine Zidane a quelle di Rafael Nadal. E pure la rivincita di Aya Nakamura sui razzisti che non consideravano la cantante transalpina più venduta al mondo “abbastanza francese” per rappresentare l’Esagono alla rassegna casalinga.
Anche lo scenario parigino era fortemente suggestivo, ma in una città come quella di Pierre de Coubertin si doveva assolutamente mettere in conto la possibilità di rovesci. E tenere un centinaio di Capi di Stato e di Governo per ore sotto l’acquazzone, soprattutto mentre Monsieur le Président stava all’asciutto, è stato semplicemente imbarazzante.
Galeotta, insomma, fu la grandeur dei nostri cugini d’Oltralpe. Che dunque possono solo piangere se stessi se, lungi dall’entrare trionfalmente nella Storia dei Cinque Cerchi, rischiano invece di ritrovarsi, ignominiosamente… fuori dai Giochi.