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Olio contraffatto in questi ristoranti romani: lo facevano passare per extravergine d’oliva | Ecco cos’era in realtà

Olio da cucina - Romait.it

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Alcuni ristoranti romani hanno usato dell’olio di origine incerta. Un noto chef italiano ha spiegato come lo si può ottenere contraffatto

Nella capitale italiana una cinquantina di ristoranti sono state coinvolte in un’inchiesta fatta in seguito alla scoperta di episodi di contraffazione dell’olio extravergine d’oliva. I ristoranti sono situati nei pressi della fontana di Trevi, del Trastevere e del Testaccio. Insomma luoghi frequentati ogni giorno soprattutto da turisti provenienti da ogni angolo del pianeta.

Secondo il procuratore Giovanni Conzo, in collaborazione con i Nas e l’Icqrf, è emerso che i commercianti erano ben consapevoli di avere tra le mani un prodotto di scarsa qualità. Nonostante tutto non hanno avuto scrupoli nel venderlo ai propri clienti. L’inchiesta ha avuto inizio dopo aver ispezionato un laboratorio clandestino in Puglia dove sono stati trovati litri di olio di semi di origine incerta.

Secondo delle analisi pare che questi litri di olio siano stati corretti con l’introduzione di sostanze con l’intento di avvicinarle il più possibile all’extravergine.

Una notizia che ha colto tutti alla sprovvista, soprattutto chi fa parte del mondo culinario. Non a caso su Facebook lo Chef Ruffi l’anno scorso aveva pubblicato un video dove ne aveva già parlato.

La contraffazione dell’olio spiegata dallo chef

L’olio d’oliva è prodotto nelle regioni a clima mediterraneo. I maggiori produttori europei sono Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. Bisogna menzionare anche Tunisia, Turchia, Siria e Marocco.  Esistono vari tipi, ma quello più noto è senza dubbio l’extravergine. Si ottiene con estrazione con soli metodi meccanici. La sua acidità non deve superare lo 0,8%.

La produzione comprende cinque fasi: operazioni preliminari, molitura, estrazione del mosto d’olio, separazione dell’olio dall’acqua e infine stoccaggio, chiarificazione e imbottigliamento. Solo i paesi dell’Unione Europea danno al mercato mondiale l’80% di olio di oliva. Anche se i controlli sono costanti, ci sono sempre dei casi in cui la presa in giro è dietro l’angolo. Ecco la procedura per raggirare chi acquista dell’olio credendo di fare un buon affare.

Vari tipi di olio - Romait.it
Vari tipi di olio – Romait.it

Il video spiega tutto alla perfezione

Lo chef durante un’intervista ha spiegato come si ottiene dell’olio contraffatto. In primis si prende un olio di semi di bassa qualità e si aggiungono delle gocce di clorofilla. In seguito si agita il tutto con una frusta aggiungendo anche beta-carotene. In quest’ultimo caso c’è un obiettivo preciso, ovvero modificare il sapore.

Poi ha mostrato che non ci vuole nulla nell’imbottigliare e dare un marchio alla bottiglia. Sull’etichetta basta riportare la scritta “extravergine made in Italy”. Ragion per cui invita tutti a stare attenti per evitare di essere vittime di truffe.