Omicidio Lecce: l’assassino della coppia scriveva un libro intitolato “Vendetta”
L’assassino della giovane coppia di Lecce potrebbe aver avuto un passato segnato da mancanza di cure e affetto da parte della sua famiglia
Nell’abitazione di Antonio De Marco, reo confesso dell’omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta, giovane coppia di Lecce massacrata, è stato trovato un diario segreto insieme a delle pagine di un romanzo che l’assassino stava scrivendo. Il romanzo, dal titolo “Vendetta”, ha come protagonista un ragazzo che ha l’obiettivo di uccidere e provocare la sofferenza agli altri. È stato lo stesso De Marco a rivelare ai suoi legali difensori l’esistenza del diario e del romanzo.
Il movente dell’omicidio di Lecce
Emergono le cause scatenanti della sua furia omicida: assenza di amore e senso di profonda solitudine. Antonio, infatti, avrebbe sperimentato diversi rifiuti da parte di alcune ragazze con le quali aveva tentato di istaurare una relazione. Antonio, frustrato e arrabbiato per la sua condizione, avrebbe provato odio nei confronti di chi lo circonda, gente ai suoi occhi più fortunata di lui. Sarebbe questo il motivo dietro l’uccisione della giovane e felice coppia?
Nel diario il piano dell’assassino
Nel diario segreto di De Marco comparirebbe l’obiettivo di uccidere l’arbitro Daniele De Santis: Antonio era in possesso delle chiavi dell’abitazione di quest’ultimo e ciò gli avrebbe indubbiamente
facilitato il compito. Nessun cenno invece di Eleonora Manta, fidanzata di Daniele. I due avevano iniziato la loro convivenza proprio il giorno del drammatico delitto. Deprivazione affettiva e senso di frustrazione: cause scatenanti? La deprivazione affettiva (o emotiva) consiste nella sensazione costante che manchi qualcosa ai propri rapporti interpersonali. Il soggetto che sperimenta deprivazione affettiva si sente solo al mondo e insoddisfatto: crede che gli altri non gli diano abbastanza attenzioni, abbastanza amore o calore.
Ci sono tre tipi di deprivazione emotiva
La Schema Therapy, ideata dallo psicoterapeuta Jeffrey Young per pazienti con difficoltà relazionali croniche che non hanno avuto risultati con la terapia cognitivo-comportamentale standard, individua tre tipi di deprivazione emotiva o affettiva:
A) di cure: il soggetto sente che non riceverà sostegno, interesse e affetto dalle persone che gli stanno accanto;
B) di empatia: il soggetto è convinto che nessuno l’ascolti veramente e sia capace di provare empatia per lui;
C) di protezione: il soggetto crede che non potrà contare su nessuno in caso di difficoltà.
Antonio De Marco e deprivazione affettiva
L’assassino della giovane coppia di Lecce potrebbe aver avuto un passato caratterizzato da mancanza di cure e affetto da parte della sua famiglia. Questo, insieme alle continue delusioni amorose, potrebbero aver innescato un vissuto di rabbia che lo ha portato a pianificare e a mettere in atto il tragico delitto. Infatti, non tutti coloro che hanno sviluppato uno schema di deprivazione affettiva tendono a ritirarsi e chiudersi in se stessi. Alcuni diventano estremamente esigenti nei confronti di amici, conoscenti, familiari e tendono ad arrabbiarsi facilmente nel momento in cui sperimentano frustrazione e non ricevono ciò che desiderano. Non sappiamo cosa sia scattato nella mente di Antonio: sicuramente però si sentiva solo e arrabbiato e la sua ira si è riversata contro una giovane coppia che aveva appena dato inizio alla sua vita insieme.
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