Omicidio Mario Cerciello Rega: in appello condanne a 15 anni e due mesi per Elder e 11 anni e quattro mesi per Hjorth
L’omicidio di Mario Cerciello Rega, ormai 5 anni fa, scosse profondamente l’opinione pubblica, sia in Italia che all’estero
Si è concluso con pesanti condanne, anche se ridimensionate, il processo d’appello bis contro i due cittadini americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma nel luglio 2019. La Corte di Assise di Appello di Roma ha emesso le sentenze: 15 anni e due mesi per Elder e 11 anni e quattro mesi per Hjorth.
La nuova sentenza per l’omicidio di Mario Cerciello Rega
La Procura generale di Roma aveva richiesto pene severe: 23 anni e nove mesi per Elder e 23 anni per Hjorth. Tuttavia, la corte ha optato per una riduzione significativa delle condanne, riconoscendo comunque la responsabilità di entrambi. Alla lettura della sentenza erano presenti i due imputati e Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Cerciello Rega.
Le reazioni delle parti civili
Il professor Franco Coppi, legale della vedova di Cerciello Rega, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento della responsabilità dei due accusati: “A noi interessava una affermazione di responsabilità per entrambi. Non abbiamo mai fatto questioni di pena. La Corte ha riconosciuto la responsabilità sia dell’uno che dell’altro, anche se per Natale con un titolo di reato diverso. Questo era quello che a noi parti civili interessava”.
Le dichiarazioni delle difese
L’avvocato Renato Borzone, difensore di Elder, ha commentato: “Elder dopo la sentenza mi ha detto che era terribilmente stressato ma si rende conto che una pena la meritava e che la sentenza è più giusta delle precedenti”. Borzone ha aggiunto che questa sentenza rappresenta un importante ridimensionamento in termini di pena e responsabilità.
Anche l’avvocato Francesco Petrelli, difensore di Hjorth, ha espresso soddisfazione per la riduzione della pena: “Si tratta di un ridimensionamento assai importante in termini di pena, dimezzata. Siamo passati da 22 anni a 11 anni ed è per noi una soddisfazione. C’è stato un ridimensionamento soprattutto sotto il profilo della responsabilità perché il riconoscimento del concorso anomalo significa sostanzialmente passare dal dolo alla colpa”. Ha inoltre anticipato l’intenzione di ricorrere in Cassazione.
Le parole del padre di Elder
Ethan Elder, padre di Finnegan, ha espresso il dolore e la sofferenza vissuti durante questi cinque anni di processo: “Non c’è stato giorno in questi cinque anni di carcere che non abbiamo pensato a quello che è successo. Non bisogna dimenticare che questo processo è collegato alla tragedia della morte di una persona, al lutto della sua famiglia e anche di tutti noi”. Ha concluso esprimendo la speranza che, pur pagando per l’errore commesso, suo figlio possa avere un futuro.
L’omicidio di Mario Cerciello Rega, ormai 5 anni fa, scosse profondamente l’opinione pubblica, sia in Italia che all’estero. L’ultima sentenza, pur riconoscendo la responsabilità degli imputati, ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, la riduzione delle pene è vista come un segno di giustizia e di speranza per il recupero dei detenuti; dall’altro, rimane il dolore incommensurabile per la perdita di un servitore dello Stato. La giustizia ha fatto il suo corso, ma le cicatrici di questa tragica vicenda rimarranno a lungo nel cuore di tutti coloro che ne sono stati coinvolti.