Omicidio Varani, un altro efferato delitto che diventerà una serie Tv
Luca Varani venne ucciso nel 2016 a martellate e coltellate “per vedere l’effetto che fa”
L’omicidio Varani diventerà una serie Tv.
Il delitto è uno dei più cruenti e impressionanti che la cronaca nera italiana ricordi. Per le modalità e soprattutto per il movente apparentemente privo di senso, in una logica spersonalizzata e alienante in cui il reale non ha più alcun valore empatico o etico. Crudeltà o follia?
L’omicidio di Luca Varani
Nella primavera del 2016 nel quartiere Collatino di Roma, Marco Prato e Manuel Foffo uccidono Luca varani, meccanico di 23 anni. Lo scelgono a caso, confesseranno poi.
Varani viene torturato per due ore e ucciso in un appartamento di via Igino Giordani, durante un festino degli eccessi, tra sesso, alcol e droga.
Dalle indagini della scientifica emerge che Varani venne colpito con almeno 100 ferite inferte tra colpi di martello e coltellate.
Foffo e Prato hanno cercato di ripulire l’abitazione. Si sono sbarazzati dei vestiti della vittima e del suo cellulare in un cassonetto, ma verranno arrestati poco dopo il massacro. “Volevamo uccidere qualcuno, volevamo vedere l’effetto che fa” dirà Foffo ai carabinieri. Marco Prato si suiciderà con del gas in bomboletta nel carcere Regina Coeli in attesa del giudizio.
Nessuna espiazione, nessuna seconda possibilità in questa storia senza speranza.
L’omicidio Varani diventa una serie Tv
Lo scrittore Nicola Lagioia che per anni ha lavorato alla ricostruzione agghiacciante del caso, spiega che la vicenda continua ad attirare anche dopo cinque anni. Ma senza morbosità, ci tiene a ribadire. Fatto sta che adesso si lavora ad una serie TV Sky, ispirata al libro dello stesso Nicola Lagioia, come riportato da Leggo.
Il pm Francesco Scavo conclude la vicenda ricordando che i due indagati dopo aver entrambi abusato di sostanze alcoliche e stupefacenti la mattina precedente all’orrore avevano girato in automobile “alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere o comunque da aggredire solo al fine di provocargli sofferenze fisiche e ucciderlo”.
Nel libro a cui si ispira la serie l’autore riflette anche sul concetto filosofico del male e del diavolo, sua personificazione mostruosa: “La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male” scrisse il più grande e geniale dottore della Chiesa, Agostino d’Ippona.
Quel male su cui indagano le scienze sociali e la biologia e su cui medita la teologia, qualcosa di misterioso che nell’umano abita da sempre pur cambiando le sue forme con i tempi e la morale che muta. Quel male ci riguarda tutti. Senza morbosità.