Omicron, Oms: “Nessuna prova che riduca efficacia dei vaccini”
La variante Omicron è di gran lunga il tema che più preoccupa scienziati e governi, un elemento in grado di creare interrogativi sul futuro
Da giorni non si parla di altro: la variante Omicron è nei pensieri e sulla bocca di tutti. Questa nuova forma di Covid sta creando come non mai molte incertezze sul futuro, mentre scienziati ne studiano le caratteristiche e i governi le modalità di contrasto. Molte sono le teorie e le possibilità dinanzi a una realtà che, nonostante tutto, è ancora sconosciuta. Dei casi in Europa e in Italia ci sono già, ma non quanto basta per avere una visione d’insieme.
La nota dell’Oms
Un funzionario dell’Oms ha parlato della nuova variante a nome dell’organizzazione, spengendo e alleggerendo alcuni pensieri nati proprio in merito al fenomeno Omicron. Queste le dichiarazioni a Sky News: “Le prime indicazioni su Omicron suggeriscono che la maggior parte dei contagi legati alla nuova variante del Covid sono lievi. Inoltre, non ci sono prove che suggeriscano che l’efficacia dei vaccini sia stata ridotta dal nuovo ceppo.” Ha comunque chiarito come ci sia molto da approfondire sull’argomento.
Von der Leyen sull’obbligo vaccinale: “Discutiamone”
Tra i temi più toccati persiste anche quello sull’obbligo vaccinale. Può essere, questa, proprio una via per tentare di fermare sul nascere questa variabile. Ne ha parlato la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. Queste le sue dichiarazioni in conferenza a Bruxelles: “E’ ora che l’Unione europea inizi a “discutere” dell’opportunità di introdurre il vaccino obbligatorio contro il covid-19. 150 mln di individui non hanno ricevuto la vaccinazione, ma è compito degli stati membri prendere questa decisione. Su questo non spetta a me dare alcuna raccomandazione. Se mi chiedete qual è la mia posizione personale, due o tre anni fa non avrei mai pensato di vedere quello cui assistiamo ora. Abbiamo una pandemia orribile, abbiamo vaccini che salvano la vita, ma non vengono usati in modo adeguato dappertutto. Pertanto, questo è un enorme costo sanitario. Se guardiamo ai numeri, abbiamo ora il 77% degli adulti vaccinati nell’Ue, e se prendiamo la popolazione totale è il 66%, il che significa che un terzo della popolazione europea non è vaccinata. Sono 150 mln di persone: sono tante”.