Onorevole Presidente Meloni, eliminiamo le spese inutili e i piccoli comuni
Perché non iniziare a pensare a una vera riforma dello Stato: per esempio una legge per la soppressione dei Comuni al di sotto dei 1.500 abitanti
Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Giorgia Meloni, nel lontano 2006, a soli 29 anni, lei è stata eletta alla Camera dei Deputati assumendo l’incarico di prestigio di vice Presidente. Leggendo la sua biografia di fatto ha sempre svolto attività politica ed è forse per questo che non ha una visione reale della situazione economica degli italiani.
Stipendi da fame per i lavoratori italiani
In Italia ci sono circa cinque milioni di lavoratori e lavoratrici che percepiscono uno stipendio da fame e circa un milione e mezzo di invisibili che oltre ad essere remunerati con stipendi che fa vergogna definire tali, sono privi di tutele e diritti.
Perché non iniziare a pensare a una vera riforma dello Stato nelle sue infinite articolazioni? Per esempio potrebbe emanare una legge per la soppressione dei Comuni al di sotto dei 1.500 abitanti.
Per queste piccole realtà sarebbe sufficiente prevedere una delegazione del Comune più grande per garantire la comunità con erogazione di tutti i servizi ai cittadini. La nazione non ha più la capacità economica e gestionale per amministrare queste piccolissime realtà. Altro che autonomia differenziata che dividerà il paese. Un altro provvedimento da emanare è il divieto assoluto di regioni e comuni nella gestione diretta dei servizi, attraverso società partecipate al cento per cento.
Servizi catastrofici sotto gli occhi di tutti, città invase da rifiuti, topi, cinghiali per non parlare dei trasporti pubblici locali, fallimentari sia nella qualità del servizio che nella resa economica.
Società a perdere
Società decotte, servono sempre miliardi per ripianare i debiti. In uno Stato dove vige la regola del libero mercato come possono questi Enti affidare direttamente alle loro partecipate servizi senza una regolare gara di appalto?
Perché permettere agli imprenditori sia pubblici che privati di esternalizzare parte delle attività di loro competenza con relativo personale a soggetti esterni che sottopagano il personale e spesso evitano di pagare le tasse.
Tanto poi a qualcuno verrà in mente un condono sui contributi previdenziali e assistenziali e spesso anche per l’imposta sul valore aggiunto. Spesso accade che dopo meno di tre anni vengono fatte fallire. Quando arriva lo Stato è già troppo tardi, i buoi sono ormai scappati. Vergogna. Questo sarebbe già un buon inizio per il governo da lei presieduto. Abbia coraggio, agisca, poiché milioni di Italiani le hanno riposto la loro fiducia e si aspettano dei cambiamenti radicali. Auguri.
Cesare Giubilei