Opera Roma, c’è l’accordo per evitare i licenziamenti
Notte lunga di trattativa tra i sindacati e il management della Fondazione. Cisl: “Abbiamo firmato ma con rammarico”
Notte lunga di trattativa tra i sindacati e il managemente del Teatro dell'Opera, per discutere dei licenziamenti collettivi di orchestrali e coristi, e per tentare di trovare un accordo che metta da parte la procedura di licenziamento decisa lo scorso 2 ottobre.
Dopo una discussione durata a lungo, è stata trovata la quadra e l'accordo è stato firmato. Secondo quanto si apprende, il documento d'intesa prevede 3 milioni di euro di risparmi e l'impegno a non proclamare scioperi sui contenuti dell'accordo. Il testo verrà valutato al cda della fondazione che si riunirà il 24 novembre.
"Sicuramente il dato qualificante è aver condiviso il ritiro dei licenziamenti, ma c'è un limite: l'azienda avrebbe potuto far pagare meno il costo di questa vicenda ai lavoratori semplicemente intervenendo sulla quantificazione ipotetica, sul 2015 e 2016, degli introiti dati dal numero maggiore di produzioni. Invece, i 3 milioni di euro di risparmio sono tutti sul contratto integrativo. Se poi ci saranno condizioni di bilancio, verranno redistribuiti. Abbiamo sottoscritto l'accordo anche se non hanno ascoltato molte nostre valutazioni". E' questo il commento di Alberto Manzini, segretario generale della Slc Cgil Roma e Lazio, in merito all'accordo siglato la notte scorsa tra sindacati del Teatro dell'Opera di Roma e management della Fondazione.
"Tutto – aggiunge il sindacalista – verrà valutato e validato dalle assemblee che si terranno i prossimi giorni dai lavoratori e dalle lavoratrici del Teatro". Manzini spiega poi che "ci sarà una commissione tra lavoratori e azienda per monitorare l'accordo", mentre per quanto riguarda lo sciopero, c'è "l'impegno a non proclamare azioni conflittuali sui contenuti dell'ipotesi di accordo, a riscrivere, entro il 15 dicembre, un protocollo di relazioni industriali all'interno del contratto nazionale con un vademecum per dettare il comportamento in caso di stato di agitazione, migliorando la procedura di raffreddamento. Così – specifica Manzini – si è tolta dalla discussione una strana idea di rivisitare il diritto di sciopero". Un altro impegno – conclude Manzini – "sarà quello di votare le rsu a febbraio".
Dalla Fistel Cisl Roma e Lazio fanno sapere di aver "firmato ma con molto rammarico, perché i contenuti dell'accordo che ci hanno portato a salvare 180 posti di lavoro sono peggiorativi rispetto all'accordo di luglio, quando i lavoratori non perdevano nemmeno un euro. Oggi, per salvare i posti di lavoro i 3 milioni di euro di risparmio ricadono tutti sul salario accessorio" – dichiara Paolo Terrinoni.
"Circa e un milione e mezzo di euro sarà risparmiato sul premio di produzione che sarà congelato. Se ci sarà il pareggio di bilancio – spiega Terrinoni – verrà restituito. Il congelamento riguarda il 2015 e il 2016. Poi, un milione e mezzo lo recuperiamo dalla razionalizzazione degli straordinari, che quindi saranno meno, e degli aggiunti, e dall'indennità sinfonica che si perde. L'indennità prevista per Caracalla – spiega ancora – viene razionalizzata con un risparmio di circa 250mila euro: se prima veniva data a fine maggio, ora sarà a partire da fine giugno. Inoltre – conclude Terrinoni – abbiamo concordato che le rappresentazioni saranno in tutto 138, quindi il 40 per cento in più rispetto allo scorso anno".