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Ora ci multano anche per le buone azioni | Si sta verificando il paradosso del secolo: gli italiani protestano in piazza

spiaggia-sabbia-fonte web-Romait.it

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Sicurezza in spiaggia: regole, responsabilità e il ruolo del bagnino

La sicurezza in spiaggia è una questione cruciale, specialmente durante i mesi estivi, quando migliaia di persone affollano le coste italiane per godersi il mare. La presenza di un bagnino è obbligatoria nelle spiagge pubbliche e private, e il suo ruolo non si limita al semplice controllo delle acque, ma include una vasta gamma di responsabilità che garantiscono la sicurezza dei bagnanti.

Per ridurre al minimo i rischi, è essenziale che siano rispettate una serie di regole rigorose. Il rispetto delle condizioni meteorologiche, ad esempio, è fondamentale per evitare incidenti. Durante forti venti o mareggiate, fare il bagno può diventare estremamente pericoloso. In questi casi, il bagnino ha l’obbligo di issare la bandiera rossa, che indica il divieto assoluto di entrare in acqua. Le boe di delimitazione, posizionate in mare a diverse distanze dalla riva, sono un altro elemento fondamentale per la sicurezza.

Le boe rosse, ad esempio, segnalano la zona riservata ai bagnanti, dove le imbarcazioni non possono entrare, mentre quelle gialle delimitano la zona di mare sicura per nuotare. Il rispetto di queste segnalazioni è vitale, perché aiuta a prevenire incidenti tra bagnanti e imbarcazioni e a mantenere ordine in aree spesso sovraffollate.

Oltre alle norme sul nuoto, i bagnanti devono rispettare altre regole, come non allontanarsi troppo dalla riva e non fare tuffi in aree poco profonde, per evitare lesioni. Il compito del bagnino è anche quello di monitorare costantemente la situazione, intervenendo prontamente in caso di emergenza. Tuttavia, la sicurezza in spiaggia non dipende solo dai bagnini: la collaborazione dei bagnanti nel seguire le regole è altrettanto importante.

Il caso del bagnino multato a Venezia

Il salvataggio in mare richiede una preparazione specifica e un protocollo rigoroso che ogni bagnino deve seguire. Il mancato rispetto di queste procedure, anche in casi di emergenza, può comportare sanzioni, come dimostra il recente episodio accaduto a Venezia e di cui abbiamo notizia grazie al sito Open.online. Questo episodio recente ha fatto scalpore sulle spiagge italiane, dimostrando quanto sia complesso il lavoro dei bagnini. Saverio Amato, un bagnino di 44 anni in servizio a Ca’ Savio, una spiaggia del litorale veneziano, è stato multato per 1.032 euro dopo aver salvato una turista di 70 anni che stava per annegare. L’episodio risale a inizio settembre 2024, quando Amato, senza pensarci due volte, si è tuffato in acqua per soccorrere la donna che, secondo i testimoni, era in grave difficoltà e aveva perso conoscenza dopo aver ingerito molta acqua.

Nonostante l’intervento tempestivo e il successo dell’operazione di salvataggio, Amato è stato sanzionato dalla Capitaneria di Porto di Cavallino-Treporti per non aver seguito il protocollo previsto in queste circostanze. In base alle normative vigenti, infatti, il bagnino avrebbe dovuto avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto chiamando il numero d’emergenza 1530 prima di intervenire o subito dopo l’inizio dell’operazione di soccorso. Amato, tuttavia, ha difeso il suo operato, spiegando che la situazione era troppo critica per perdere tempo prezioso. La signora era incosciente e in pericolo di vita, quindi, insieme al personale sanitario, ha agito rapidamente per stabilizzarla prima dell’arrivo dell’elicottero che l’ha trasportata in ospedale. Solo dopo il salvataggio, la Capitaneria lo ha contattato, ma era già troppo tardi: l’errore procedurale era ormai stato commesso.

saverio_amato_bagnino_multato-fonte web-Romait.it
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Le conseguenze della multa

La multa ha provocato non solo un danno economico significativo per Amato, pari a circa due terzi del suo stipendio mensile, ma anche un duro colpo morale. La turista salvata, grata per l’intervento, si è offerta di pagare la multa per lui, ma Amato ha rifiutato, sostenendo che si trattava di una questione di principio.

Secondo il bagnino, l’intervento immediato era l’unica scelta possibile per salvare la vita della donna. Tuttavia, il rispetto delle procedure è diventato un problema per molti operatori del settore, che lamentano un’eccessiva burocrazia e regole talvolta difficili da seguire in situazioni di emergenza.