Orchestra Jazz Santa Cecilia: tributo a Frank Sinatra
La poesia dei capolavori jazz prosegue con “My Way” (1968), nata come il “grido d’amore” di un giovane appena abbandonato dalla fidanzata
L’Orchestra Jazz del Conservatorio di S. Cecilia, diretta dal Maestro Renato Serio, torna, domenica 22 novembre, al Teatro Eliseo, con un nuovo entusiasmante repertorio: simbolo della performance di questa settimana non poteva che essere il grande Frank Sinatra, il cui timbro caldo e avvolgente ha contribuito a consacrare gran parte dei brani in programma. Non poteva mancare quindi la sua hit “Something Stupid”, composta con il cantautore americano Carson Parks: l’indimenticabile tema, dolce ed espressivo, nella versione originale era cantato insieme alla figlia Nancy Sinatra.
La particolarità dei pezzi tuttavia è la loro variegata provenienza, essendo stati concepiti spesso per il cinema, la televisione e il teatro o realizzati per il mondo del musical, come nel caso di “The Lady is a tramp”, (contenuta in “Babes in arms”, una delle ventotto opere musicali che i due artisti R. Rogers e L. Hart, soci nel mondo dello spettacolo, composero fra il 1919 ed il 1943). A tal proposito il programma propone uno degli autori più rappresentativi del musical, Cole Porter: la sua “It’s all right with me”, (1953), raffinata e travolgente, è inserita nell’opera “Can-Can” e si contraddistingue per il suo ritmo tipicamente ballabile, reso dalla base del contrabbasso e della batteria. Anche “Night and day” fu pensata per una commedia musicale, (“Gay divorce”, del 1932): Sinatra ne realizzò una versione che mantiene intatti il carattere brillante e lo stile sofisticato, impreziosendoli con la sua interpretazione.
Ascolteremo poi il ritmo trascinante di Count Basie, pianista e compositore jazz, dapprima nella brillante “Straight ahead” e poi nella celebre “Fly me to the moon” di Bart Howard, che fu riproposta in seguito grazie alla collaborazione con Sinatra nell’album “It might as Well be Swing” del 1964. Fra i brani cult reinterpretati dal cantante abbiamo inoltre “For once in my life”, (divenuta un autentico ever green soprattutto nella versione di Stevie Wonder), e l’immortale “New York New York” del 1977, (composta per il film omonimo), qui resa in tutta la sua indimenticabile atmosfera dalla versione ricca di sfumature innovative dell’Orchestra Jazz. Fra le hit più espressive abbiamo invece “Summer Wind”, apparsa per la prima volta in “Strangers in the night”, (uno dei più grandi successi commerciali di Frank Sinatra, del 1966): a differenza della canzone che dà il nome all’album, dalla melodia calda e struggente, “Summer Wind” (1965) è decisamente più soft sia nel ritmo che nei temi cantabili.
La poesia dei capolavori jazz prosegue con “My Way” (1968), nata come il “grido d’amore” di un giovane appena abbandonato dalla fidanzata, (così almeno raccontava il compositore italo-francese Claude Francois). Fra gli “standard jazz” in programma inoltre spicca “All of me” di Seymour Simons, il cui irresistibile ritmo fu subito oggetto di una nuova versione da parte di Frank Sinatra. L’ultimo omaggio al musical è la celebre “Mack the knife” di Kurt Weill, dall’ immortale “Opera da tre soldi” di B. Brecht: divenuto un cult jazz/swing, non poteva mancare nelle reinterpretazioni del grande artista. I giovani musicisti del Conservatorio si impegnano dunque a restituire lo spirito delle sue performance: nonostante la giovane età dei membri che la costituiscono, l’Orchestra Jazz si configura come una realtà di altissimo livello musicale, capace di rendere con grande consapevolezza ed estrema competenza tutti i brani proposti. Ascoltare per credere.