Roma, ospedale Grassi di Ostia: dati allarmanti
La 19esima tappa del tour della sanità malata all’ospedale Grassi di Ostia
“I dati che provengono dalla Asl Roma D sul Pronto Soccorso dell’Ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia sono sconcertanti e confermano l’emergenza dei pronto soccorso nella Regione Lazio. E non solo. Al Grassi di Ostia sono gravi le carenze strutturali e la mancanza di riscaldamento nei locali del pronto soccorso. Nessuna risposta dalla Regione Lazio in merito ad un’interrogazione dettagliata e urgente presentata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che riguarda anche la morte di un bimbo di 7 anni, la carenza di personale infermieristico e medico e altri pericoli e carenze che ormai vanno avanti da troppo tempo. Numerose altre questioni allarmanti ci vengono segnalate per questi motivi, visto l’immobilismo della Regione Lazio, andremo a verificare di persona” – così dichiaravano in una nota lo scorso 5 marzo Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio e componente della commissione Salute, e Stefano Barone, del sindacato degli infermieri Nursind.
E così è stato. Quella all’ospedale Grassi di Ostia (Municipio X di Roma Capitale) è stata la 19esima tappa del tour della sanità malata. “L’analisi dei dati del pronto soccorso dell’ospedale Grassi è preoccupante per l’aggravarsi della situazione: tra il 1 e il 23 gennaio di quest’anno si sono registrati 3502 accessi, di cui 166 in codice rosso, 1039 in giallo e 2174 in quello verde. Ciò che però preoccupa sono i tempi medi di permanenza che salgono per il codice rosso da 622 (del 2013) a 835 minuti (periodo 1-23 gennaio 2014), per il giallo da 523 a 621 minuti, per il verde da 205 a 229 minuti, infine per il bianco da 284 a 328 minuti. Il presidio ospedaliero Grassi di Ostia, si caratterizza per un’area di ricettività ed un bacino d’utenza molto ampio, stimato in oltre 500 mila persone che durante l’estate si triplica. I dati che provengono dalla Asl Roma D sono sconcertanti e confermano l’emergenza dei pronto soccorso nella Regione Lazio” – dichiara Fabrizio Santori, nel rendere nota la risposta della Asl sugli accessi al Pronto Soccorso del Grassi nel mese di gennaio e sui tempi medi di permanenza registrati rispetto al 2013.
“Ho presentato un’interrogazione scritta sul Pronto Soccorso di Ostia al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – incalza Santori – ma ancora non ho ricevuto alcuna risposta. Nell’interrogazione ho richiesto quali interventi verranno in merito alle carenze strutturali e quali azioni si intendono intraprendere per risolvere le questioni sollevate”. Ma da Nicola Zingaretti, sottolinea il consigliere regionale, “ancora nessuna risposta. Né su questo né sui risultati dell’indagine interna voluta dalla Regione Lazio in relazione alle cause che hanno portato alla morte del bimbo al Grassi di Ostia”.
Nel testo dell’interrogazione a risposta scritta, avente ad oggetto il “grave affollamento del Pronto Soccorso” del Grassi, si legge: “Premesso che: Il diritto alla Salute di tutti i cittadini è garantito dalla Costituzione Italiana. L’art.32 sancisce la tutela della salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”; La città di Roma e il Lazio rappresentano un presidio cruciale e insostituibile per tutte le problematiche sanitarie anche del sud Italia e per una moltitudine di stranieri in transito; Il presidio ospedaliero Giovan Battista Grassi di Ostia, ubicato nel Municipio X di Roma Capitale (ex Municipio XIII), si caratterizza per un’area di ricettività ed un bacino d’utenza molto ampio, stimato in oltre 500 mila persone; la maggior parte dei Pronti soccorsi, soprattutto nelle grandi strutture, si caratterizzano da locali limitati a tal punto che gli utenti sono molte volte costretti a sopportare condizioni di promiscuità in cui viene lesa ogni dignità umana; Secondo alcune inchieste svolte dai media della Regione, e quanto documentato con testimonianze, foto e interviste, diversi Pronto Soccorso degli ospedali della Regione si troverebbero in un vero e proprio stato di emergenza”.
Considerato anche che: “Secondo notizie emerse dalla stampa, sembrerebbe che nel Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia non sia attivo alcun tipo di riscaldamento dei locali; Molti pazienti, in virtù delle temperature notturne piuttosto rigide di questi giorni, sono costretti ad attendere in macchina a motore acceso il proprio turno; Diversi locali dell’ospedale risulterebbero fortemente degradati; La sala d’attesa risulterebbe di dimensioni inadeguate, con solo una decina di sedie, a fronte di circa duecento pazienti al giorno; la Procura sta ancora indagando in merito alla morte di un bambino di 7 anni per infarto dovuto a possibili negligenze dell’ospedale Grassi di Ostia”.
Si interroga quindi il “Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Nicola Zingaretti al fine di sapere se corrisponde al vero quanto riportato dagli organi di stampa in merito alle carenze strutturali e in particolare alla mancanza di alcun tipo di riscaldamento dei locali del Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi ad Ostia e quali azioni si intendono intraprendere per risolvere le questioni sollevate; conoscere se i vertici dell’ospedale Grassi hanno provveduto ad inviare nei termini stabiliti (31/12/2013) una relazione che illustri, in modo sintetico, lo stato di operatività dei nove punti indicati dalla circolare inviata della Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria – Area Programmazione Rete Ospedaliera e Ricerca; conoscere i risultati dell’indagine interna voluta dalla Regione Lazio relativa alle cause che hanno portato alla morte del bambino di 7 anni; conoscere i provvedimenti adottati al fine di sopperire alla cronica carenza di personale medico e infermieristico presso i Pronto Soccorso regionali; conoscere i motivi dei ritardi nell’apertura delle Case della Salute e nel varo delle relative linee guida, idonee ad offrire accoglienza ai codici bianchi e verdi dei Pronti Soccorsi; sapere se è in corso un monitoraggio sulle criticità degli Ospedali della Regione, in particolare della grave situazione in cui versano i Pronto Soccorso; quali interventi urgenti sono stati messi in campo per monitorare la situazione e intervenire con azioni mirate per scongiurare pericoli e ulteriori sofferenze ai pazienti e se sono previste nel breve e medio termine consultazioni con i responsabili degli Ospedali regionali; se non ritenga che il piano sanitario regionale debba con urgenza essere rivisto alla luce delle gravi carenze documentate dai media in queste settimane sul funzionamento dei Pronto Soccorso”.