Ospedali, la classifica dei migliori e i peggiori: le posizioni di Roma
Per la prima volta è resa pubblica per gli ospedali, la classifica dei migliori e i peggiori. Ecco le posizioni di Roma
Pubblicata il 24 maggio per la prima volta dall’ Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al ministero della Salute) la classifica degli ospedali italiani, i migliori e i peggiori e gli indicatori della ricerca; vediamo dove si trova Roma.
L’approfondimento, pubblicato da Milena Gabanelli nel Dataroom spiega come è stilata e quali sono gli ospedali migliori per categorie. Ecco i risultati
Ospedali: come si diventa i migliori
Un ospedale funzione bene quando rispetta 6 elementi fondamentali: un pronto soccorso dove i pazienti ricevano cure entro 8 ore fornendo loro diagnosi e assistenza necessarie.
Tempi di attesa che rispettano quanto indicato dalla legge (per esempio di tempi di attesa previsti per un intervento).
Tassi non elevati di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza, esempio principale il rispetto dei reparti nel ricovero dei pazienti. Ma anche il non far passare troppi giorni dall’ingresso in ospedale per un intervento fino all’esecuzione dello stesso.
La presentabilità di bilanci e conti in ordine. La disponibilità di un numero adeguato di medici e infermieri per posto letto. Infine ma non meno importante l’essere in possesso di macchinari e apparecchiature con vita inferiore a 10 anni.
Ecco i 9 migliori Ospedali Italiani e i peggiori, dov’è Roma
Prima di fare la classifica vale la pena specificare che l’anno preso in considerazione per la ricerca è il 2021; in cui tutti gli ospedali facevano i conti con la pandemia.
Su un totale di 53 strutture ospedaliere esaminate solo 9 hanno un livello di performance alto in base agli indicatori elencati prima.
Alla testa della classifica ci sono: gli ospedali universitari Senese (Siena), Careggi (Firenze); Pisana (Pisa), Padova, Integrata Verona e Policlinico Sant’Orsola (Bologna); e gli ospedali S. Croce e Carle (Cuneo), Riuniti Marche Nord e Ordine Mauriziano (Torino).
Per 32 ospedali il livello è medio mentre a 12 strutture va assegnato il bollino rosso.
I 12 ospedali da bollino rosso sono: Cosenza, San Pio (Benevento), Sant’Anna e San Sebastiano (Caserta), Riuniti Villa Sofia Cervello (Palermo) Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli (Palermo), Cannizzaro (Catania), San Giovanni Addolorata (Roma), San Camillo Forlanini (Roma); e gli universitari: Luigi Vanvitelli (Napoli), San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona (Salerno), Mater Domini (Catanzaro) e Policlinico Umberto I (Roma).
Ospedali: Umberto primo di Roma, bollino rosso ma tempi veloci per gli oncologici
Nella Capitale gli ospedali sono quasi tutti da bollino rosso, compreso, come visto il Policlinico Umberto Primo. Il nosocomio romano però ha anche un primato da eccellenza: è tra i 10 ospedali con i tempi più bassi di attesa per gli interventi oncologici, presente anche il Sant’Andrea ma non per tutte le diagnosi.
Insieme al Policlinico troviamo: Senese, Padova, Pisana, Careggi, S. Croce e Carle, Integrata Verona, Policlinico Sant’Orsola, Riuniti Foggia, Sant’Andrea di Roma che però viene indicato di bassa qualità per l’intervento chirurgico al colon.
Durata del ricovero
C’è poi un indicatore che permette di valutare a parità di gravità del caso la durata del ricovero. Più è lungo più vuol dire che l’ospedale ha problemi organizzativi.
I migliori: Riuniti Marche Nord, Careggi, Pisana, Pugliese, Maggiore della Carità.
I peggiori: S. Giovanni Di Dio Ruggi D’Aragona (Salerno), San Luigi Gonzaga (Orbassano), Civico Di Cristina Benfratelli (Palermo), Cardarelli (Napoli), Umberto I (Roma).