Ostia e la battaglia del Comune di Roma contro l’abusivismo
Continua il braccio di ferro tra il sindaco Ignazio Marino e le gestioni turistiche di Ostia
Il braccio di ferro tra il sindaco Ignazio Marino e le gestioni turistiche di Ostia sembra non solo continuare, ma anche farsi sempre più feroce. Alla lotta contro gli stabilimenti balneari, che aveva come perno l’apertura di nuovi varchi per le spiagge, sta infatti seguendo un’altrettanto dura guerra contro i chioschi commerciali, molti dei quali, secondo il Comune, sarebbero abusivi.
Secondo l’assessore alla legalità di Roma Alfonso Sabella, infatti, si parla di ben 600 metri di occupazione abusiva: non una cifra di poco conto, se si considera la grandezza di un chiosco da spiaggia. Le “ruspe della legalità” (così chiamate dal Partito Democratico, con l’hashtag divenuto in poco tempo virale su Twitter #ruspedellalegalità) del Comune di Roma continuano quindi i propri lavori di demolizione degli ampliamenti abusivi delle spiagge libere romane. Proprio ieri, infatti, i lavori di demolizione sono proseguiti ai danni del chiosco “Paradise Beach”, sito presso il 1° cancello della spiaggia libera a Castel Porziano. Al 6° cancello i lavori di demolizione di una parte di struttura situata di fronte al mare si sono però già fermati martedì pomeriggio, a causa di una sospensiva del Consiglio di Stato (auspicata da molti gestori). Conseguentemente, la struttura è stata poi riaperta al pubblico. Mauro Franzolin, il gestore del chiosco, spiega inoltre che il Comune di Roma “ha deciso di demolire tutto per poi fermarsi davanti alla sospensiva del Consiglio di Stato fino al 28 aprile. Nel frattempo però non posso lavorare. E se per caso il Consiglio di Stato mi desse ragione?”. Un interrogativo che potrebbe aprire una questione finanziaria sia su quanto già abbattuto, sia eventualmente sulle perdite per i giorni di chiusura.
I gestori dei chioschi non fanno però attendere la loro risposta, e si preparano ad un duro scontro legale con l’amministrazione capitolina. La categoria è inoltre difesa a spada tratta dal Consorzio di Castelporziano, il cui presidente Roberto Giordani ha infatti dichiarato che: “L’intervento è stato svolto senza che il Giudice Amministrativo si fosse definitivamente pronunciato per tutti gli interessati riguardo alla richiesta di sospensione degli ordini di abbattimento, tutti impugnati, di cui Roma Capitale era a conoscenza. Infatti tre chioschi avevano ottenuto il provvedimento di sospensiva alcuni giorni fa e gli altri erano in attesa dell’adozione di medesimi provvedimenti, di cui uno arrivato nel primo pomeriggio di martedì. Sono stati messi quindi in esecuzione i suddetti ordini di abbattimento comunali, senza attendere tutti i gradi di giudizio e che hanno riguardato parti adibite ai servizi e alla ristorazione”.