Pandemia, in tre settimane possibile addio a coprifuoco e mascherine
Per il sottosegretario Sileri si potrà spostare il rientro serale, che in molti vogliono abolire. E raggiunti i 30 milioni di vaccinati si potranno eliminare i dispositivi di protezione
Arrivano ancora buone notizie – se non altro, potenziali – dal fronte della lotta alla pandemia da Covid-19. Buone notizie che riguardano le misure restrittive, con un occhio particolarmente attento all’estate e al turismo.
Si vede la luce in fondo al tunnel della pandemia?
«Se continuiamo con questi numeri sui vaccinati, tra 15 giorni si potrà spostare il coprifuoco in avanti. Ora si può, possiamo allargare le maglie». Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario pentastellato alla Salute, ha aperto per la prima volta alla possibilità concreta di modificare l’orario del rientro serale.
D’altronde, già il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva dichiarato di ritenere il 16 maggio una «data auspicabile» per superare la limitazione più odiata. Che, non a caso, buona parte delle forze politiche – FdI, Lega, Iv, oltre alle Regioni – vorrebbe proprio abolire. Come del resto stanno già facendo Spagna e Grecia (ma anche il Belgio), concorrenti dell’Italia sul piano vacanziero.
Inoltre, l’ex viceministro sempre alla Sanità si è espresso anche sull’ipotesi di abbandonare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Affermando che tale obiettivo diventerà raggiungibile «quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino».
Un traguardo che potrebbe essere tagliato in circa tre settimane. Al momento, intanto, il report del Governo sulla campagna di immunizzazione evidenzia come circa 17 milioni di Italiani abbiano ricevuto almeno la prima dose dell’antidoto.
A queste prospettive più che positive si accompagna poi l’annuncio della Big Pharma statunitense Pfizer. Che ha comunicato che «non ci sono indicazioni» che sia necessario modificare la formula del siero Pfizer/BioNTech per combattere le varianti del SARS-CoV-2.
Sembra dunque che, dopo tante promesse disattese, stavolta sia davvero possibile vedere la luce in fondo al tunnel della pandemia. L’auspicio è che non si tratti solo dell’ennesima, vana Speranza (e la “s” maiuscola non è un refuso).