Papa Francesco in visita a Torre Gaia: “Grazie dell’accoglienza”
«Grazie dell’accoglienza» con queste parole si è conclusa ieri pomeriggio la visita di Papa Francesco a Torre Gaia
«Grazie dell’accoglienza» con queste parole si è conclusa ieri pomeriggio la visita di Papa Francesco a Torre Gaia, una delle zone periferiche più popolose di Roma. Sono passate da poco le 16:00 e il Pontefice è giunto alla parrocchia di Santa Maria Madre dell’Ospitalità.
Una parrocchia nella periferia di Roma, che copre le zone di Tor Bella Monaca, Torre Angela, Torre Gaia e altri quartieri limitrofi. Un territorio esteso, Due Torri – Villa Verde, costellato da situazioni di povertà ed emarginazione; Sono zone dove, tuttavia, la Chiesa è attiva nel tessuto sociale, lavorando a stretto contatto con gli abitanti di palazzoni e case popolari.
In questa zona sorge il cosiddetto “Villaggio dell’Ospitalità”, situato lontano dal centro abitato. Un complesso di dodici appartamenti dove vivono nuclei familiari in emergenza abitativa, sia italiani sia stranieri.
Poveri, rifugiati o famiglie che hanno subito uno sfratto: «Quando perdono la casa» ha spiegato il parroco, don Rocco Massimiliano Caliandro sul sito Vatican News «Prendiamo noi tutta la famiglia: mamma, papà, figli. Di solito, vengono separati. Noi li teniamo insieme per uno anno o due, poi vanno da soli». Il Pontefice, al termine della visita ha salutato alcune di queste famiglie, tra cui rifugiati dall’Africa e dall’Ucraina.
Il saluto alla coppia di coniugi
Per qualche minuto il Papa si è fermato all’interno della parrocchia dove lo attendevano Rosario e Anna, coppia che ha celebrato i 50 anni di matrimonio. «Chi ha avuto più pazienza?», ha domandato scherzosamente Francesco. «Io!», ha esclamato Anna. Il Papa anche a loro ha regalato un Rosario: «Pregate per me».
Subito dopo si è trasferito nella cappella del Santissimo, dove, seduto in sedia a rotelle, è rimasto alcuni istanti in preghiera facendosi, alla fine, il segno della Croce.
La visita alle famiglie ospiti della parrocchia
Ultima tappa della visita, l’incontro con le famiglie accolte nel “Villaggio dell’Ospitalità”. Tra loro una mamma e un papà con due bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina, giunti a Roma un mese fa.
Obiettivo della visita era il colloquio, durato poi circa un’ora e mezza, con i sacerdoti della zona. Un incontro ce si incardina con il ciclo di visite nelle varie prefetture, inaugurato con l’incontro nella parrocchia di Santa Maria della Salute, lo scorso 29 settembre, nel quartiere di Primavalle, noto alle cronache per l’omicidio di due donne: la giovane Michelle Caruso e l’infermiera Rossella Nappini.