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Papa Francesco, proseguono le visite: è il turno di Santa Maria Maggiore

Un altro fuoriprogramma, un’altra visita “a sorpresa” del Pontefice, alla presenza del cardinale Makrickas

Bergoglio pensieroso

Papa Francesco

Ancora una sorpresa da parte del convalescente Papa Francesco. Il suo ingresso nella Basilica di Santa Maria Maggiore, avvenuto stamattina, è avvenuto, come solito, in maniera sobria, quasi dimessa: il Pontefice in sedia a rotelle, il volto sereno ma segnato dalla fatica, l’immancabile talare bianca, un mazzo di rose bianche stretto tra le mani. Nessuna cerimonia solenne, nessuna folla ad acclamarlo. Solo lui, la Salus Populi Romani, e il silenzio raccolto di un gesto che, nella sua semplicità, dice molto su chi è oggi Jorge Mario Bergoglio.

Papa Francesco, il saluto intimo alla Basilica di Santa Maria Maggiore

Chi conosce il pontificato di Francesco sa che la Salus Populi Romani non è per lui un’immagine sacra come tante. La storica icona mariana custodita nella Cappella Paolina è per Bergoglio un punto di riferimento emotivo e spirituale fin dall’inizio del suo ministero.

Non è un caso che, nel 2013, appena eletto, una delle sue prime uscite ufficiali sia stata proprio un pellegrinaggio a questa basilica. E da allora, in modo discreto e costante, ci è tornato spesso. Prima e dopo i viaggi apostolici, nei momenti solenni e in quelli difficili, sempre con lo stesso stile personale e schivo. Le rose bianche che ha portato con sé – simbolo di purezza, ma anche di affidamento – sono un elemento eloquente di questo linguaggio non verbale con cui il Papa costruisce la sua narrativa.

Non si trattava di una visita programmata né di un atto formale inserito nell’agenda vaticana. Era, piuttosto, un gesto personale, un bisogno spirituale del tutto umano che è stato permesso grazie a una gestione attenta da parte del servizio di sicurezza, che ha sgombrato con discrezione l’area attorno alla cappella per consentire l’accesso al Pontefice. Una pedana, allestita con urgenza, ha garantito il passaggio in sedia a rotelle.

Anche in questa occasione, il Papa ha scelto la strada della spontaneità. Non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale a precedere il suo arrivo. L’informazione è filtrata solo successivamente, attraverso canali giornalistici ben radicati nella vita vaticana. La presenza dell’arciprete della basilica, il cardinale Rolandas Makrickas, ha aggiunto una dimensione istituzionale a un atto profondamente privato. Ma è rimasto tutto su un piano raccolto, quasi familiare. Non c’erano telecamere, né flash.