Parla il fidanzato di Saman Abbas: “Della mia vita non mi frega più nulla”
Intanto il cugino della vittima chiede un colloquio con gli inquirenti
Ieri sera Dritto e Rovescio, programma di approfondimento di Rete 4, ha mostrato l’intervista rivolta a Saqib, il fidanzato di Saman Abbas, di origini pakistane, scomparsa il 30 aprile da Novellara, nella Bassa Reggiana, e probabilmente uccisa dai familiari. “Volevo sposarmi con lei perché la mia vita è di Saman”, ha affermato il giovane.
Le parole del fidanzato della vittima
Il padre di Saman, racconta Saqib, aveva minacciato di morte non solo lui ma anche la sua famiglia: avrebbe compiuto una strage se non avesse interrotto immediatamente la relazione con la figlia.
“Mi manca troppo, dalla sera alla mattina, era il mio primo amore. Il 30 aprile l’ho sentita per l’ultima volta e mi ha detto che aveva troppo paura, paura per la sua vita. Se lei pensasse che potessero ucciderla? Era un rischio grande che potessero ucciderla” , e ancora “della mia vita adesso non me ne frega niente”. Sono parole di strazio, impotenza e forse rimorso, quelle del ragazzo.
Il cugino di Saman Abbas chiede colloquio con gli inquirenti
Intanto le indagini proseguono nella ricerca del corpo della vittima, in arrivo anche alcune unità cinofile tedesche specializzate nella ricerca di salme. Il cugino di Saman Abbas, l’unico della famiglia arrestato finora per la scomparsa della giovane, ha chiesto di essere sentito dagli inquirenti. Su richiesta della difesa, il Sostituto procuratore titolare dell’indagine, Laura Galli, ascolterà, assieme al personale del Nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia, l’indagato Ijaz Ikram. Questa testimonianza potrebbe segnare una svolta nelle indagini.
Le nozze forzate in Italia
L’atroce fatto di cronaca riporta all’attenzione la concezione della donna nell’Islam e in alcune culture anche laddove queste famiglie vivano da anni in Italia.
In Italia sono circa duemila le ragazzine che, pur crescendo nel nostro Paese, sono oggetto di veri e propri contratti matrimoniali. Le famiglie spesso cedono queste ragazzine in cambio di denaro. Il fenomeno non riguarda solo le ragazze ma anche ragazzi di sesso maschile.
Tale dato, è il risultato di una ricerca elaborata dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. Esso risale all’anno 2007, e ancora oggi non sono stati studiati progetti specifici per ostacolare i matrimoni forzati.