Parola al TAR, Roma: via bancarelle e urtisti dal Centro storico
Il TAR non concede la sospensiva agli urtisti che avevano presentato ricorso contro la determinazione del Campidoglio
Niente più venditori di souvenir – i cosiddetti 'urtisti' – a ridosso dei monumenti. Ci ha pensato la II sezione del TAR del Lazio a dare ragione alla determinazione dirigenziale del Campidoglio, emanata lo scorso settembre, che ristabiliva le regole per la riallocazione degli ambulanti attualmente posizionati a ridosso dei monumenti del centro storico. La determinazione dirigenziale – spiega il sindaco di Roma Ignazio Marino sul suo sito – "accogliendo le indicazioni del Tavolo Tecnico per il Decoro costituito da Roma Capitale e Mibact, aveva stabilito la riallocazione di attività commerciali posizionate in aree di particolare pregio monumentale e artistico in altre aree del centro storico, individuate secondo un criterio che non risultasse penalizzante a livello economico per i commercianti".
Nella sentenza – prosegue Marino – "i giudici del Tribunale Amministrativo entrano nel merito del provvedimento varato dalla nostra Amministrazione, sostenendo che esso attua le nuove norme sul commercio ambulante, che hanno la finalità di assicurare il decoro dei complessi monumentali e prevedono espressamente la possibilità che la rilocalizzazione non possa essere effettuata in collocazione potenzialmente equivalente". Insomma: "Il Tar ci dà ragione non solo per quanto riguarda la legittimità formale del nostro provvedimento ma anche nella sostanza" – chiosa Marino.
Il 2015, quindi, per Roma si aprirà con una novità: "Il Colosseo libero da bancarelle e camion bar, così come i Fori Imperiali e tutta l'area archeologica centrale, il Circo Massimo, il Tridente, Trinità de' Monti, piazza Navona e piazza del Pantheon" – come spiega l'assessore al Commercio di Roma Capitale, Marta Leonori.
In particolare, "la rivoluzione partirà tra fine gennaio e inizio febbraio" – aggiunge Leonori. "Con la decisione del TAR sulla sospensiva richiesta dagli urtisti possiamo ora procedere con la chiusura del procedimento di rilocalizzazione" – spiega ancora l'assessore, intervistata dall'agenzia DIRE. "Quindi – prosegue – a fine gennaio e inizio febbraio realisticamente possiamo pensare di procedere ad avviare l'iter di rilocalizzazione. Stiamo lavorando per questo".
Frutto del tavolo tecnico interistituzionale per il decoro istituito tra Roma Capitale e ministero dei Beni e delle Attività culturali, il lavoro è stato portato avanti "con una grande determinazione da parte del sindaco, Ignazio Marino, che ha seguito tutti i passaggi" – incalza Leonori.
La riorganizzazione prevede lo spostamento di camion bar e urtisti, ma anche di banchi di fiori e librai e tutto il comparto del commercio su area pubblica. A oggi, calcola Leonori mappe alla mano, "i camion bar sono 19 solo tra via di San Gregorio e piazza Venezia, ma si arriva a 22 calcolando anche quelli del Circo Massimo". Dopo il primo atto della giunta dello scorso 30 luglio, a cui sono seguiti quelli del dipartimento Attività produttive, "sono iniziati i ricorsi al Tar sull'accordo fatto con il Mibact, la cui necessità è stata ribadita anche dal decreto Art bonus del ministro Franceschini che richiedeva proprio un accordo tra il ministero e i Comuni. Gli operatori hanno impugnato la deliberazione, tutti gli atti del dipartimento e anche l'accordo tra ministero e il Comune" – spiega ancora Leonori.
Dopo la decisione di oggi – come spiega l'agenzia DIRE – il tavolo del decoro (a cui siedono le Soprintendenze statali archeologica e architettonica, il Municipio I, il dipartimento Attività produttive e l'Ufficio città storica, il Corpo di Polizia locale e la Sovrintendenza comunale) avvierà l'iter per gli spostamenti temporanei secondo uno schema già deciso da una determinazione dirigenziale dello scorso settembre. "La decisione arrivata oggi dal Tribunale amministrativo – conclude Leonori – conferma la bontà delle decisioni che abbiamo assunto con il sindaco fin dall'inizio dell'anno e la correttezza formale del procedimento".