Parroco celebra messa in mare: indagato per offesa a confessione religiosa
Il procuratore ha deciso di aprire un’indagine contro il parroco, indagato per offesa a confessione religiosa
La scorsa domenica 25 luglio, sul lungo mare di Crotone, Don Mattia, prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, ha celebrato una messa su un materassino gonfiabile.
La vicenda
Ad oggi il prete è indagato per offesa a confessione religiosa dalla Procura di Crotone, che ha aperto un’indagine sulla celebrazione avvenuta sul lungomare, in località di Alfieri. Don Mattia in una lettera pubblica, ha dichiarato: “Chiedo scusa, non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo”
Il procuratore Giuseppe Capoccia ha deciso di aprire l’indagine partendo dagli articoli e dalle foto apparse sui social, in quanto avrebbero offeso la religione cattolica.
Don Mattia, trovandosi sul lungomare in compagnia di alcuni ragazzi della parrocchia, presenti perché frequentavano il campo estivo della Legalità di Libera, ha deciso di celebrare la messa in mare su un materassino gonfiabile.
Inizialmente il rito si doveva svolgere nella pineta di un campeggio, ma dato che era l’ultimo giorno il parroco voleva trascorrerlo al mare: “Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo”.
La lettera di scuse
Nella lettera di scuse presentata da Don Mattia vi è riportato: “Si trattava semplicemente della messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al campo e il contesto del gruppo mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi”
Il parroco ha poi concluso dichiarando: “Ma i simboli sono forti e parlano a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. È stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l’attenzione e la custodia alla Parola e all’Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato. Chiedo umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto”.