“Parzialmente stremate” al Teatro 7 dal 2 al 21 dicembre
Esilarante commedia scritta da Giulia Ricciardi e diretta da Michele La Ginestra
Quattro amiche, impersonate da Giulia Ricciardi, Beatrice Fazi, Federica Ciofola e Barbara Begala, coinvolte in un confronto serrato. Il tutto si svolge all’interno dell’appartamento di una di loro, Mirella, pronta a essere accompagnata all’altare. Ma la crisi e l’insicurezza prendono il sopravvento e Mirella, nonostante l’insistenza delle amiche, decide di mandare tutto a monte.
Le amiche resteranno al suo fianco sia per tentare di convincerla del contrario sia per confortarla dopo che la scelta è stata oramai presa. Ma più che un conforto la loro presenza diventa un confronto di vite vissute in maniera differente che le hanno portate a esiti diversi.
Quattro capitoli, in ognuno di essi la protagonista cambia e cambiano anche la discussione e le preoccupazioni che angosciano gli animi delle quattro donne.
Mirella, sposa pentita, che dopo vent’anni di convivenza si rende conto che il suo uomo forse non è quello di cui ha realmente bisogno. Mancanza di attenzione e poco interesse hanno reso la donna insicura. Insicurezza che in realtà è una palese richiesta di attenzione, tant’è vero che passa l’intera giornata in attesa di una telefonata del suo uomo che arriverà solo in tarda serata.
Marisa, mamma e moglie, vorrebbe far credere che la sua vita è perfetta e completa ma in realtà si sente frustata e stanca, oberata di mille impegni familiari. Gli unici momenti che ha per se sono quelli in cui si ferma per pochi secondi e li impegna con rapide dormite “profonde”.
Elvira, la sigle del gruppo, anche lei apparentemente soddisfatta della sua condizione ma in realtà profondamente infelice e desiderosa di una famiglia stabile che le dia maggiori certezze.
Silvana, la moralista del gruppo, pronta a elargire consigli e giudizi su tutte. Non approva la scelta di nessuna delle sue amiche e cerca di riportarle sulla retta via “religiosa”. Lei, ad insaputa delle altre protagoniste, la sua vocazione l’ha trovata convertendosi alla vita monastica. Abbastanza singolare è la motivazione che l’ha spinta ad una scelta simile.
Insomma una quotidianità mostrata con ironia e simpatia, le battute non si lasciano attendere soprattutto con tempi scanditi in modo perfetto. Ogni donna può riconoscersi in una delle protagoniste o in alcuni tratti di ognuna di loro. La mamma felice della sua maternità ma stanca di non avere più tempo per se stessa, la donna lavoratrice apparente più interessata alla carriera, la donna pia che crede di aver trovato nella religione il giusto appagamento.
Amiche sincere che non hanno certo i peli sulla lingua e che, in maniera molto esplicita e con gran ilarità del pubblico, si dicono in faccia ciò che pensano l’una dell’altra.
La conclusione è semplice, tutte si lamentano, tutte vorrebbero cambiare o fuggire ma nessuna ci riesce perché la vita ti porta a fare delle scelte non sempre giuste per te ma giuste per gli altri. E quindi tutte tornano sui propri passi adattandosi a ciò che la vita ha loro offerto. Aspettando.