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Pasqua, Gesù è il nuovo Mosè che ha distrutto la morte nel peccato

Se il serpente di bronzo innalzato dal patriarca guariva dai morsi velenosi, per liberare gli uomini dal vero Male, Cristo salì sulla Croce: come Papa Benedetto XVI, il cui anniversario di elezione “sfiora” la solennità

Andrea Mantegna - La Resurrezione. Pasqua di Risurrezione

Andrea Mantegna - La Resurrezione (Tours, Musée des Beaux-Arts, 1457-59). © Mini-site.louvre.fr / Wikimedia Commons

Nel 2025, la Santa Pasqua, cadendo quest’oggi, 20 aprile, quasi coincide col ventesimo anniversario dell’elezione di Papa Benedetto XVI, avvenuta il 19 aprile 2005. Il mite teologo tedesco ascendeva al Soglio Pontificio senza sapere che, nel febbraio 2013, lo attendeva la ben più ardua salita sulla stessa Croce di Cristo. Definita proprio da Sua Santità, come ricorda Famiglia Cristiana, «segno supremo dell’amore di Dio», trionfante nella (apparente) sconfitta e pienamente potente nella più estrema debolezza.

Andrea Mantegna - La Resurrezione. Pasqua di Risurrezione
Andrea Mantegna – La Resurrezione (Tours, Musée des Beaux-Arts, 1457-59). © Mini-site.louvre.fr / Wikimedia Commons

Gesù è il nuovo Mosè

Tra le tante prefigurazioni veterotestamentarie della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, ce n’è una che il Messia in Persona ha evocato nel dialogo notturno con Nicodemo. «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna» (Gv 3, 14-15).

Il riferimento è all’episodio in cui, durante l’Esodo dall’Egitto, gli Ebrei vennero attaccati da rettili velenosi, e perirono in gran numero. L’antico patriarca ricevette allora dal Signore l’ordine di realizzare un serpente di bronzo, da fissare su un’asta. Da quel momento, ogni volta che un Israelita veniva morso, gli era sufficiente volgere lo sguardo verso il simulacro per essere risanato (Nm 21, 4-9).

Michelangelo Buonarroti - Mosè
Michelangelo Buonarroti – Mosè (Roma, Basilica di San Pietro in Vincoli, 1513-1516). © Livioandronico2013 / Wikimedia Commons

Il Libro della Sapienza chiarisce comunque che il miracolo era dovuto alla fede, e non all’oggetto in sé. Chi si ammalava «era salvato non da quel che vedeva, ma solo da Te, Salvatore di tutti» (Sap 16, 5-7).

La Pasqua è il trionfo sulla morte spirituale del peccato

San Massimo, Vescovo di Torino nel V secolo, commentava che «il diavolo per primo ha peccato», e quindi per primo, giustamente, è stato crocifisso. Poi però, essendo il Male autentico di natura spirituale, doveva toccare all’Uomo. Affinché in Lui, spiegava Joseph Ratzinger, fosse guarito «chiunque è in pericolo di morte a causa del peccato».

Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI (1927-2022). © Marco Bray / Wikimedia Commons

«Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» aveva del resto rivelato l’Agnello di Dio(Gv 12, 32), anticipando il Suo supremo sacrificio. Al quale Si era sottoposto volontariamente, sapendo che «Io offro la Mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da Me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo» (Gv 10, 17-18).

Ecco perché, negli ultimi istanti, il Redentore ha esclamato: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46). Confermando che era Lui a renderlo liberamente, così come aveva accettato di subire dolori indicibili per evitare che l’umanità avesse a soffrirne perfino di peggiori.

Gesù Cristo nella Gloria dei Cieli
Gesù Cristo nella Gloria dei Cieli (© moonie00 / Freepik)

Ecco la misura dell’amore smisurato, assoluto e infinito che il Creatore prova per le Sue creature. Buona Pasqua a tutti i nostri lettori!