Pasqua, il viaggio terribile degli agnelli in arrivo dall’Est
Un approfondimento relativo alle condizioni nelle quali viaggiano gli agnelli in arrivo dall’Est per il pranzo di Pasqua
Si avvicina il periodo pasquale e con esso tutta una serie di consuetudini culinarie e gastronomiche. Oltre infatti alle diverse usanze culturali, celebrare la Santa Pasqua con del buon cibo è una tradizione che conferisce familiarità alla festa. Uova, colombe e non solo. Tra queste, la consumazione di carne di agnello è forse quella più simbolica, ma anche quella dai risvolti più tristi e drammatici.
Simbologia cristiana
L’agnello è tra i simboli della tradizione cristiana. Vi è una particolare simbologia che vede l’agnello essere associato all’episodio della liberazione degli ebrei dall’Egitto, dopo l’arrivo della decima piaga, cioè l’angelo della morte. Preparato dunque in diverse modalità, l’agnello viene considerato il corpo del Cristo per i cristiani mangiare l’agnello a Pasqua è di fatto una modalità per accogliere dentro di sé Cristo e il Suo sacrificio. Nelle Lettere cattoliche Pietro, nella sua prima lettera (1 PT 1,19), asserisce che Gesù è l’agnello senza difetti e senza macchia.
Il triste destino
Il fatto è che tale tradizione comporta una indiscutibile violenza. Tra teste incastrate in sbarre di ferro, sovraffollamento di esemplari privi di accesso ad acqua, e viaggi sostenuti prima di essere stati neanche svezzati, il resoconto relativo alle condizioni nelle quali vengono trasportati migliaia di agnelli risultano a dir poco drammatiche. I mammiferi sono spesso spostati all’interno di camion che provengono dall’Est Europa, in modalità che superano il più delle volte il limite della sensibilità. E’ capitato che diversi agnelli fossero stati soppressi anche per porre più velocemente fine alle sofferenze.
L’Associazione Essere Animali
L’organizzazione per i diritti Animali, Essere Animali effettua indagini sotto copertura e promuove campagne di sensibilizzazione aziendale, volte ad approfondire le disumane condizioni di questi episodi. L’organizzazione ha recentemente individuato e segnalato alle forze dell’ordine sette camion in arrivo da paesi dell’Est, successivamente sanzionati.
L’associazione effettua ogni anno un’importante attività di monitoraggio dei carichi degli animali soprattutto in questo periodo, cioè nei giorni antecedenti alle festività Pasquali. “Nel 2022”- fanno sapere dall’associazione – “su un totale di 2.199.832 agnelli macellati nel nostro Paese (fonte Istat), ben 653.303 animali (fonte Eurostat Comext) provenivano dall’estero. Si tratta di animali spesso ancora non svezzati, strappati alle loro madri a pochissime settimane di vita e costretti a sopportare viaggi della durata anche di 30 ore all’interno di camion che possono essere inadeguati e sovraffollati. Nell’Unione europea, l’Italia è il primo importatore di agnelli vivi, davanti a Francia e Grecia”.
Il parere della Commissione Europea
La Commissione Europea è al momento impegnata con una proposta di revisione della normativa UE sul benessere animale, nell’ambito della strategia Farm to Fork. “Il trasporto e l’abbattimento degli animali sono due aspetti estremamente importanti della normativa sul benessere animale, su cui sono determinata a sollecitare sostanziali modifiche” – fanno sapere da Bruxelles -“Diverse iniziative dei cittadini europei sulla protezione degli animali hanno dimostrato l’interesse dell’opinione pubblica sul tema del benessere animale. stiamo ascoltando molto attentamente questi appelli in vista della revisione della normativa”.
La posizione dell’Italia
In Italia si parla di una proposta di regolamento da effettuarsi nel prossimo autunno, con un processo di realizzazione ancora lungo e incerto. Il governo italiano intanto, sul tema trasporti animali si è espresso attraverso una nota chiedendo di “intensificare i controlli su strada e a destino sulle partite di agnelli diretti ai macelli nel nostro Paese”.
Ricordiamo che solo qualche mese fa, nell’estate del 2022, era stato fatto divieto di trasportare animali con temperature superiori ai 30 gradi.
Per questo, in molti decidono di ovviare alla consumazione di carne d’agnello, decidendo di realizzare dolci che ricordano l’immagine del mammifero. Tra i più gettonati, i dolci spesso caratterizzati da pasta di pistacchio, mandorle, nocciole o similari.