Pasticcio AMA, 18 educatrici a rischio licenziamento dal 1 agosto
Mancherebbe la clausola di salvaguardia del personale e viene introdotto un affitto annuo di 110mila euro
Continuano le polemiche intorno alla gestione aziendale dell’AMA, nell’opera del nuovo corso voluto dal sindaco Marino. All’indomani del curioso appello di Alessandro Gassman, che ha invitato i cittadini a pulire le strade armandosi di secchio e ramazza, una ventina di educatrici dell’Asilo Nido aziendale dell’AMA hanno protestato, in via Calderon de la Barca, perché rischierebbero di perdere il proprio posto di lavoro.
La protesta nascerebbe da alcune novità introdotte proprio dal nuovo bando per la gestione del servizio, in scadenza l’11 agosto, che renderebbe particolarmente difficile il mantenimento di tutte le 18 unità attualmente impiegate, a vario titolo, presso la struttura educativa. Prima tra tutte, l’assenza della clausola di salvaguardia del personale, che prevede il riassorbimento da parte del nuovo ente gestore, elemento sempre presente nelle ultime tre edizioni della procedura di affidamento e che pertanto rischierebbe di compromettere la qualità del Servizio, mandando a casa operatrici che – in alcuni casi – operano da 10 anni all’interno della struttura.
Come se non bastasse, per la prima volta, è stato introdotto anche l’obbligo di pagare un affitto annuo di circa 110mila euro ad AMA, elemento che rende particolarmente difficile la gestione economica per alcune tipologie di enti. Infine, per l’ente gestore, il bando non prevede l’obbligo di avere, tra gli scopi sociali, quello di gestire strutture educative.
Infine, le operatrici denunciano anche un caso che, oltre al danno, costituirebbe pure una vera e propria beffa. Al 31 luglio scade la convenzione tra l’Asilo Nido AMA S.p.A. e il Dipartimento Politiche Educative di Roma Capitale. In virtù di questo accordo, oltre ai 19 bambini figli dei dipendenti dell’ex municipalizzata, verrebbero accolti altri 50 bambini provenienti dalle graduatorie municipali. Per rinnovare la convenzione, quindi, AMA S.p.A. dovrà produrre il CV del personale impiegato ai fini della verifica dei requisiti posseduti: secondo le operatrici, AMA potrebbe rinnovare la convenzione con Roma Capitale utilizzando i CV di chi ha lavorato fino ad oggi nella struttura fermo restando che, dal 1 agosto, per loro si apriranno le porte della disoccupazione.
Ed intanto il CODACONS ha diffidato AMA S.p.A. dall’inviare la prossima bolletta della TARI ai cittadini romani.