Patentino vaccinale, perché non un database legato alla tessera sanitaria?
Da mesi fa discutere l’idea di un certificato che dia maggiori libertà a chi assume il siero anti-Covid. Ma col documento medico i controlli sarebbero rapidi, sicuri e poco invasivi
Sta facendo discutere da tempo l’ipotesi di un patentino vaccinale, una sorta di certificato pensato per allentare le restrizioni a chi assume il siero anti-Covid. L’idea ha subito scatenato una ridda di polemiche, e del resto le stesse autorità competenti sono tutto fuorché concordi sull’eventuale disposizione da adottare. Per questo motivo vorremmo permetterci, sommessamente, di avanzare a nostra volta, nel nostro piccolo, una proposta.
Le ipotesi in campo
In principio era stato Domenico Arcuri. «Stiamo progettando una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto». Così, lo scorso novembre, il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus aveva aperto le danze. Aggiungendo comunque che sarebbe spettato al Ministero della Salute stabilire i dettagli di questo «certificato di vaccinazione».
Nel dibattito che era immediatamente scaturito avevano poi fatto capolino colpi di genio come quello del dem Stefano Pedica. Che a fine dicembre suggeriva al Governo rosso-giallo di «regalare un braccialetto verde a chi si è vaccinato». Una trovata non particolarmente originale, che a molti ne ha ricordata una simile di un tizio tedesco coi baffetti di cui ci sfugge il nome.
Pochi giorni fa, poi, è stata la volta del Governatore campano Vincenzo De Luca, che ha annunciato «una card di avvenuta certificazione» dopo il richiamo. E di Massimo Antonelli, medico del Gemelli di Roma e membro del Cts. Che ha ammesso che si sta pensando a un patentino «perché un vaccinato, rispettando tutte le regole di prudenza, potrebbe avere maggiore libertà di movimento». Con particolare riferimento alle attività ritenute non essenziali, quali palestre, piscine, cinema, teatri, ma anche all’accesso a voli aerei e alberghi.
Un’alternativa al patentino vaccinale?
Il patentino vaccinale è stato criticato perché costituirebbe una sorta di obbligo mascherato, e “marchierebbe” coloro a cui è stato somministrato l’antidoto. Tuttavia, prescindendo dall’opportunità e dall’utilità della misura, in questa sede vorremmo soffermarci sulla misura stessa.
E, dal momento che Arcuri accennava a un database, ci chiediamo: non lo si potrebbe collegare alla tessera sanitaria? Dopotutto, si tratta di un documento obbligatorio, che si può tranquillamente portare con sé.
Inoltre, essendo di facile lettura, semplificherebbe un eventuale controllo, assicurandone però l’efficacia. Sarebbe sufficiente dotare forze dell’ordine, esercenti e chiunque possa essere interessato dal provvedimento con i dispositivi già in uso nelle farmacie. Basterebbe cioè un clic per completare la verifica in modo rapido e non invasivo.
Onorevole Ministro, signor Commissario, questo è ciò a cui abbiamo umilmente pensato. E, se il nostro piccolo contributo dovesse giovare alla nostra bella Italia, non potremmo ricavarne maggiore soddisfazione.