Pausa pranzo in tribunale per gli imputati di Mafia Capitale
Questo perchè la giudice ha disposto un veto sui pasti fuori dall’aula bunker, nei confronti di tutti gli imputati ai domiciliari
"Uhhhhh, che noia qui al bar, che noia, che noia la sera vedersi qui al bar." Immaginate di frequentare il solito locale di tutti i giorni e trovarci regolarmente, come canta Giorgio Gaber, il Maffini, l'Aldo, il Turchetti,, il Carmelo…. Nonostante tutto però, la nota positiva la possiamo trovare: "Ma per fortuna che c'è il Riccardo…." Altro esempio. In questo caso, chiamiamo in causa Gino Paoli: "Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo…". In pratica, c'è che al bar si annoia e chi, fantasticando tra un caffè e l'altro, guarda avanti con ammirevole lungimiranza. Attenzione però! Per alcuni altri, persino la parola bar, può essere un tabù. Questo perchè la Dr.ssa Rosanna Ianniello, giudice e presidente della X sezione penale del Tribunale, ha disposto un veto sui pasti fuori dall'aula bunker, nei confronti di tutti gli imputati ai domiciliari, coinvolti nello scandalo di 'Mafia Capitale'.
In buona sostanza, coloro che avranno la bella idea di andare fuori a pranzo a mangiare il pesce, si ritroveranno tra capo e collo l'accusa di evasione bella e pronta, piuttosto che l'abbacchio a scottadito. Pertanto, stop a Discount, Paninoteche, Ristoranti o Fraschette a conduzione familiare. Stop anche alle passeggiate di salute per raggiungere un qualunque locale: invito rivolto a tutti certamente, ma in maniera più fine ad Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi, colui il quale è stato indicato quale deus ex machina o tra i maggiori responsabili della presunta cupola romana. Di conseguenza, da questo momento in poi la scelta cadrà su due sole possibilità: panino presso il bar dell'aula bunker, o pranzo al sacco, come si usava un tempo e ancora oggi come ieri, nelle occasioni delle gite scolastiche o parrocchiali. Nessun problema dunque! Ricordate il brano 'Don Raffaè' di Fabrizio De Andrè? "A che bell' ò cafè pure in carcere 'o sanno fa, cò 'a ricetta ch' à Ciccirinella compagno di cella ci ha dato mammà". Non è così male, no?