Pedaggio al Ponte Portuense? Quando lo scherzo si fa denuncia
Un pesce d’aprile dell’esponente del Comitato DifendiAMO Roma Marco Campitelli
Un pesce d’aprile in piena regola, come quello dello scorso anno. Eppure, la notizia non deve essere sembrata così strana se persino alcune testate nazionali l’hanno ripresa e battuta senza battere ciglio, condividendo persino l'immagine con tanto di fotomontaggio. Autore dello scherzo è Marco Campitelli, del Comitato DifendiAMO Roma. “L’idea di Marino di finanziare i rimanenti lavori di allargamento del ponticello di via Portuense con un pedaggio urbano è incredibilmente scriteriata e irragionevole. Da ore siamo tempestati di segnalazioni di protesta e rabbia di automobilisti e residenti sgomenti per la sgradevole novità che li ha sorpresi stamattina”, denunciava questa mattina l’esponente del Comitato.
Secondo la denuncia-scherzo di Campitelli, “il famigerato ponticello ferroviario che collega i quartieri Portuense e Marconi, in effetti, si è arricchito di una sbarra con annesso pedaggio. E’ solo l’ultima di venti anni di beffe che cittadini e automobilisti della zona devono subire”.
Ma perché questo pesce d’aprile? “Non ce ne vogliano gli organi di stampa che hanno abboccato al nostro pesce d’aprile riguardo al pedaggio per il ponticello di via Portuense”, si giustifica in un secondo comunicato Campitelli, “ma spesso il fine giustifica il mezzo.”
Insomma, “se non fosse il primo aprile ci sarebbe da piangere! Abbiamo inventato la storia del pedaggio per destare l’attenzione politica e mediatica sull’inadeguatezza manifesta della gestione di questa opera pubblica”. Quindi c’è un fondo di verità nella denuncia di Campitelli? “I cittadini di Portuense e Marconi – continua l’esponente di DifendiAMO Roma – attendono da 20 anni e più l’ampliamento del ponte ferroviario di via Portuense, una strettoia congestionante di giorno e pericolosa di notte, triste teatro di quotidiani ingorghi che non fanno neanche più notizia. Tutte le giunte che si sono susseguite tra Campidoglio e Municipio XI (ex XV) in questi anni hanno millantato prossime aperture di cantieri, visionarie quanto fantomatiche inaugurazioni per poi di contro lamentare mancanza di fondi o blocchi da parte di sovrintendenze o uffici tecnici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un cantiere fantasma. A pagare come sempre residenti e automobilisti di una delle zone nevralgiche del quadrante Ovest di Roma”.