Penitenziari, 20 evasi a Foggia: hanno incendiato e devastato uffici
Il Coronavirus sta mandando in tilt gli apparati dello Stato italiano: le carceri sono in rivolta da nord a sud del Paese
Il Coronavirus sta mandando in tilt gli apparati dello Stato italiano, dagli ospedali che lanciano bollettini di guerra e approcciano con il metodo della “medicina delle catastrofi”, alle carceri, che sono in rivolta da nord a sud del paese. La tenuta dello Stato sembra in pericolo e si invoca l’intervento dell’esercito per assicurare garanzie ai detenuti stessi, alla polizia penitenziaria e in difesa dello stato di diritto dove l’ordine sociale non può essere sconvolto dall’emergenza sanitaria.
La comunicazione ricevuta dal comando provinciale di Foggia, parlava inizialmente di 370 evasi, ma la cifra era stata sovradimensionata nei momenti caotici della fuga. Secondo le notizie aggiornate i detenuti evasi dal carcere di Foggia, sono una ventina. Avrebbero anche rubato una Hyundai i10.
Anche nella Capitale intanto, si stanno verificando disordini nel carcere di Rebibbia e in quello di Regina Coeli: a Rebibbia incendiati materassi e a Regina Coeli ci sono detenuti che protestano sui tetti.