Per Alessandro Borghese è il nero la magagna dei ristoranti, insieme alle false promesse
Il lavoro nero e certe condizioni di lavoro generano una concorrenza sleale e danneggino sia le imprese che i lavoratori nel settore della ristorazione
Alessandro Borghese, star televisiva e volto popolarissimo di Sky, conduttore di 4 Ristoranti e di Celebrity Chef, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera stigmatizza i mali della ristorazione e sottolinea come le false promesse ai dipendenti e il lavoro nero siano tra i mali peggiori del settore.
Il lavoro nero ancora una piaga ma il settore non è così in crisi
Il lavoro nero e le pratiche di dumping contrattuale (condizioni salariali non rispettate) nel settore della ristorazione in Italia rappresentano effettivamente problemi significativi che incidono sulla crisi del settore. Queste pratiche non solo sottopongono i lavoratori a condizioni lavorative ingiuste e spesso illegali, ma minano anche la lealtà della concorrenza tra le imprese, creando un ambiente di lavoro insostenibile che danneggia sia i lavoratori che gli imprenditori onesti.
Il rapporto 2023 dell’Osservatorio Ristorazione evidenzia una situazione complessa nel settore ristorativo italiano, con un 2022 caratterizzato da record negativi ma anche da segnali incoraggianti. Sebbene il settore abbia affrontato il saldo negativo più alto di sempre tra le attività iscritte alle Camere di Commercio e quelle cessate e una storica diminuzione delle imprese attive, è stata stimata una spesa alimentare fuori casa in aumento rispetto al 2019, segno di una certa ripresa della domanda.
La Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha pubblicato uno studio, in collaborazione con Adapt e l’Ente bilaterale nazionale del turismo, che mira a far luce sui fenomeni di lavoro nero e dumping contrattuale. Lo studio evidenzia come queste pratiche generino una concorrenza sleale e danneggino sia le imprese che i lavoratori nel settore della ristorazione. La comparazione dei contratti collettivi nazionali ha rivelato significative distorsioni economiche e normative tra i contratti Fipe e quelli firmati da altre organizzazioni, sottolineando l’importanza di contrastare la proliferazione di contratti “pirata” che offrono condizioni peggiorative per i lavoratori.
Queste analisi mostrano chiaramente come il lavoro nero e le pratiche di dumping contrattuale siano tra i fattori che contribuiscono alla crisi del settore ristorativo, richiamando l’attenzione sulla necessità di una maggiore regolamentazione e su misure più efficaci per proteggere i lavoratori e garantire una concorrenza leale tra le imprese.