Pescatori italiani liberati in Libia, Marco Guidi: “Ora giubilo, poi le indagini” FOTO
Abbiamo raccolto il commento di Marco Guidi, già inviato di guerra per Il Messaggero, esperto di geopolitica internazionale e Medioriente
Arriva nella tarda mattinata di oggi, 17 dicembre la notizia che i 18 pescatori italiani trattenuti in Libia da settembre, sono stati liberati. Abbiamo raccolto il commento di Marco Guidi, già inviato di guerra per Il Messaggero, esperto di geopolitica internazionale e Medioriente.
“La liberazione degli ostaggi in Libia arriva come una bellissima notizia in un momento drammatico per il nostro paese. Il lockdown durante il Natale, il numero dei morti causato dal Covid-19, il sangue di San Gennaro che non si scioglie. 18 pescatori italiani rapiti (sì, questo è il termine adatto purtroppo), dalle milizie libiche della cirenaica che rispondono agli ordini di Hafgar e trascinati a Bengasi, dopo 108 giorni sono stati liberati. L’aereo con Conte e Di Maio dovrebbe essere già in fase di atterraggio. In serata spero saranno già con le loro famiglie a Mazara del Vallo.
Restano però delle domande: cosa abbiamo dato in cambio? Haftar pretendeva che liberassimo 4 cosiddetti calciatori che sono stati condannati anche in appello per la morte di 49 migranti. Secondo la versione del generale Haftar invece si trattava di 4 giovani calciatori diretti in Germania per un provino sportivo. Peccato che non vi sia alcuna prova di questo provino. Quindi come li abbiamo liberati, cosa abbiamo scambiato e concesso non lo sappiamo, ci saranno indagini, ma ora è il momento di festeggiare e di cogliere questo buon segno in questo brutto periodo che stiamo vivendo”