Piano Figliuolo, si cambia: vaccini anche a over 50 e personale scolastico
Via libera a lievi deroghe alle priorità per non sprecare dosi, i fragili protetti entro due settimane: e gli studi dimostrano che i sieri a mRNA sono efficaci anche contro le varianti
In attesa che venga applicato al coprifuoco, il tagliando è stato fatto al piano Figliuolo. Inteso come il Generale Francesco Paolo, Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, che ha dato il via libera a una lieve rimodulazione del calendario delle somministrazioni. In questo modo la campagna vaccinale subirà un’ulteriore accelerazione – e non è l’unica buona notizia che arriva dal fronte della lotta al Covid-19.
Piano Figliuolo, si cambia
Se inizialmente il piano Figliuolo dava priorità assoluta ad anziani e categorie fragili, è in arrivo una piccola rivoluzione. Il successore di Domenico Arcuri ha infatti autorizzato l’inoculazione del siero anti-Covid anche agli over 50, come chiedevano varie Regioni. Alcune delle quali, come Lazio e Sicilia, avevano d’altronde già aperto alle registrazioni per questa fascia di età. In ogni caso, Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari regionali, si è detta convinta «nell’arco di due settimane di completare la vaccinazione delle categorie più fragili».
Non solo. Il Commissario per l’emergenza ha anche avallato le vaccinazioni di massa per le isole minori e la ripartenza dell’immunizzazione per il personale scolastico. Obiettivo, rilanciare il turismo e garantire che il 100% degli studenti possa tornare alle lezioni in presenza a settembre, come ha promesso Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione.
La deroga è dovuta anche alla necessità di non sprecare alcuna dose dei preziosi preparati. Laddove si sono registrati non pochi casi di over 70-80 che, forse per diffidenza, non si sono presentati all’appuntamento.
L’efficacia dei vaccini a mRNA
Quasi per ironia della sorte, sono stati appena pubblicati due studi che invece evidenziano come il vaccino Pfizer funzioni benissimo -anche contro le temute varianti. In particolare, secondo un’analisi ha un’efficacia dell’89,5% contro la variante inglese, del 75% contro quella sudafricana e del 97,4% contro qualsiasi infezione grave da SARS-CoV-2. Una seconda ricerca ha inoltre dimostrato che ha un’efficacia superiore al 96% nel proteggere gli over 75 da contagi, ospedalizzazione e morte.
Parrebbe non essere da meno neppure l’altro antidoto a mRNA, quello sviluppato da Moderna. Il cui richiamo, stando a quanto ha dichiarato l’Amministratore Delegato Stéphane Bancel, ha generato una promettente risposta immunitaria contro le varianti brasiliana e sudafricana. Benché in questo caso si tratti solo di dati preliminari, ci sono buone ragioni per essere ottimisti.
D’altra parte, come ha ricordato il Ministro Gelmini, è dignum et iustum «avere fiducia nella scienza». I preparati, infatti, «sono stati soggetti a procedure di controllo molto accurate». E «l’unica preoccupazione dev’essere quella di non vaccinarsi». Più chiaro di così…