Piazza Navona: non c’è pace per il mercatino più antico di Roma
La Giunta del Municipio Roma I Centro ha deciso la sospensione dell’assegnazione dei banchi del mercatino di Piazza Navona per la Festa della Befana
La Giunta del Municipio Roma I Centro ha deciso, nella seduta di martedì scorso, la sospensione dell'assegnazione dei banchi del mercatino di Piazza Navona per la Festa della Befana. La decisione della misura è scaturita dopo il polverone di proteste sollevato dall'Associazione abitanti centro storico, alla pubblicazione delle graduatorie del Bando venerdì scorso, dalle quali è apparso che 24 dei 55 banchi della fiera di Piazza Navona sono stati assegnati a membri della famiglia Tredicine, con una concessione decennale. "Avevamo ragione, afferma in una nota l'Associazione centro storico, quando ci siamo resi conto che il bando avrebbe portato la sopravvivenza ai soliti noti fino al 2014, per questo ci siamo augurati che coloro che possono, compreso il Commissario, rivedano questa situazione che non ha nulla di trasparente e va sicuramente a decremento di quanto era stato espresso dal I Municipio". Anche l'ex assessore alla Legalità, Sabella, ha espresso disappunto sulla circostanza, dichiarando: "Chi scrive le delibere o è ignorante o le fa pretestuosamente: qualcuno faccia tesoro di queste parole e prenda un serio provvedimento". All'uscita delle graduatorie non hanno nascosto la loro insoddisfazione la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi insieme all'assessore al commercio Jacopo Pescetelli: "Sicuramente – hanno detto – possiamo affermare di non essere soddisfatti del risultato ottenuto sotto il profilo delle garanzie per la qualità della merce in vendita. I punteggi per la certificazione della qualità della merce sembrano non essere stati assegnati, il che ha aumentato in modo preponderante il peso del requisito di anzianità. "Ma chi sono i Tredicine? La famiglia Tredicine detiene il monopolio della ristorazione ambulante a Roma. Il capostipite, Donato, di origine abbruzzese, arrivato nella Capitale negli anni Sessanta, si guadagnava da vivere vendendo caldarroste per strada; ancora oggi, il business delle caldarroste appartiene quasi esclusivamente alla famiglia Tredicine, e costituisce un giro d'affari di diversi milioni di euro; secondo valutazioni attendibili, una postazione in un'area del centro storico di Roma arriva a rendere anche 20 – 30 mila euro al mese.
Successivamente, anche i figli Mario, Alfiero, Elio, Dino ed Emilia vennero a Roma, riunendosi al papà Donato, rafforzando l'impero economico che si andava costituendo. Oggi sono titolari di licenze, di banchi d'abbigliamento, di camion bar in centro storico; licenze che possono vendere o dare in affitto gli spazi ad altri venditori ambulanti. Sono girate voci di minacce e pressioni subite da alcuni ambulanti ad opera dei Tredicine, ma questi hanno sempre negato, né mai è arrivata una condanna definitiva dalla magistratura. Ma i membri della famiglia Tredicine non si sono limitati a recitare un ruolo dominante nel settore degli operatori ambulanti: Alfiero Tredicine è presidente di Apre – Confesercenti, Mario è vicepresidente dell'Upvad – Confcommercio, Dino, l'altro fratello è vicepresidente della Fivag – Cisl, un'associazione che rappresenta un gruppo di venditori ambulanti e che aderisce alla Cisl; insieme si siedono ai tavoli con sindaco, assessori, consiglieri vari, a discutere su proposte di riforma del settore; per ultimo, non certo di peso decisionale fuori e dentro la famiglia, Giordano Tredicine, ex consigliere comunale, coinvolto in Mafia Capitale. E pensare che il nuovo bando doveva portare al mercatino più antico di Roma, banchi perfino di operatori stranieri, invece nessuna novità, neanche sul biologico, come era stato richiesto.
Lunedì si sono riuniti al Campidoglio il Commissario Tronca con la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi, e al termine dell'incontro la presidente Alfonsi ha dichiarato: "Abbiamo condiviso l'opportunità di procedere ad una verifica puntuale del lavoro svolto dalla Commissione che ha esaminato le domande pervenute in relazione al bando di Piazza Navona". Nella giornata di ieri, inoltre, è pervenuta al Campidoglio la richiesta da parte del presidente dell'Anac (Autorità nazionale anti corruzione), Raffaele Cantone, di acquisire gli atti del bando. Per questo motivo, la Giunta del I Municipio Centro, ieri ha deciso di interrompere gli atti di assegnazione dei posteggi fino a quando non saranno chiari gli esiti delle verifiche avviate. Intanto, in una nota, l'assessore al Commercio e vicepresidente del I municipio, Pescetelli ha precisato che: "Dopo aver garantito la riduzione dei banchi, il decoro concordato con la Soprintendenza, rispettato le norme di sicurezza, riviste le merceologie, inserendo solo quelle legate al Natale, promosso iniziative culturali rivolte ai bambini e redatto il bando dopo 13 anni, in attesa delle verifiche richieste, la Giunta municipale ha deciso di sospendere le procedure di assegnazione dei titoli amministrativi; abbiamo detto che avremmo qualificato la Festa della Befana e riconsegnato la piazza alla città – conclude l'assessore – e non ci fermeremo fino al raggiungimento dell'obiettivo".