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Pino Insegno, quando il pregiudizio fa male

Il successo per l’abile e brillante conduttore, così come i palcoscenici calcati da Pino Insegno, provengono da un percorso professionale che dura da più di 40 anni

Pino Insegno

Pino Insegno

Nella fisica c’è un ramo, la cinematica, che studia principalmente il moto, sia esso direttamente proporzionale che inversamente proporzionale. Quando si parla degli ascolti di “Reazione a catena”, alcuni utilizzano erroneamente la metafora del moto inversamente proporzionale: all’aumentare degli ascolti, diminuirebbe l’apprezzamento per la conduzione.

Questo è un concetto assolutamente sbagliato. All’aumentare dello share, dovrebbe crescere la gratificazione per chi, mettendosi in gioco e accettando una sfida professionale non semplice, sta portando il programma a livelli eccellenti.

Il pregiudizio non tiene conto della realtà evidente

Ho letto un articolo che non rispecchia la realtà oggettiva degli ascolti ottenuti da Pino Insegno nel suo programma “Reazione a catena”. Non si comprende perché, pur di criticare a priori un personaggio televisivo, qualcuno cerchi di nascondersi dietro pretesti inconsistenti. Nel caso specifico di Pino Insegno, da quando ha ripreso il timone della trasmissione che egli stesso aveva portato al successo fin dal 2010, i risultati sono evidenti e chiari.

Lo share supera sempre le aspettative nonostante i numerosi programmi concorrenti nella stessa fascia oraria. Telespettatori dimostrano di gradire e concorrenti sono sempre coinvolti e divertiti fino all’ultimo istante.

Insegno riesce a ottenere share con percentuali del 25%, attirando l’attenzione di oltre tre milioni di telespettatori, un risultato che il programma competitor di Mediaset, “Caduta Libera”, non riesce a raggiungere, registrando un ritardo di svariati punti di share e un milione di telespettatori in meno. Nonostante tutto, c’è chi ancora presume di criticare ingiustamente chi non dovrebbe mai essere considerato un bersaglio. Probabilmente qualcuno ha i cristalli della mente infranti e poco ricorda del trascorso ma soprattutto del presente professionale di Pino Insegno.

Pino Insegno, un talento multiforme da 40 anni

Insegno non è solo un’eccellenza italiana nel mondo del doppiaggio, altrimenti non gli sarebbe stato affidato il prestigioso compito di essere la voce di Don Vito Corleone nella versione ridoppiata de “Il Padrino”, ma è anche molto altro. Autore, attore di cinema e teatro, oltre che presentatore e soprattutto conduttore. Tutto questo nel mondo dello spettacolo e artistico, ma cosa assai più importante, Pino Insegno è una persona corretta e perbene che non merita di essere criticato senza motivo, specie quando i risultati ottenuti dalle sue performance professionali sono sotto gli occhi di tutti.

A chi ancora si sorprende o ironizza velatamente sul perché Insegno sia alla conduzione televisiva su una rete ammiraglia, vorrei ricordare che il successo per l’abile e brillante conduttore, così come i grandi palcoscenici da lui calcati, provengono da un lungo percorso professionale che dura da più di quarant’anni. Chi vi scrive, in precedenza non ha lesinato critiche professionali a Insegno, ma oggettivamente, nel suo settore, la voce più affascinante e famosa d’Italia ha veramente poco da imparare da chiunque altro.