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Pipistrelli: untori di virus o pilastri ecologici? L’intervista all’esperto

Il pipistrello è stato al centro del dibattito pubblico e delle ricerche scientifiche in quanto probabile spillover del virus Sars-coV-2

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Pipistrello

Il pipistrello è un animale notturno e misterioso, avvolto dalla leggenda e quasi sconosciuto dal punto di vista comportamentale. Da sempre associato nella nostra cultura a riti malefici o a presenze oscure, il pipistrello è invece una specie che bilancia e regola la convivenza tra gli insetti e l’uomo. Nelle ultime settimane questo animale, di cui esistono innumerevoli specie, tra cui quele cinesi, è stato al centro del dibattito pubblico e delle ricerche scientifiche in quanto probabile spillover del virus Sars-coV-2 diffusosi da Wuhan.  Abbiamo intervistato il dottor Leonardo Ancillotto, coordinatore italiano per la ricerca chirotteri in Italia nell’Associazione Teriologica Italiana la quale riunisce esperti, accademici e ricercatori che si occupano di mammiferi nel nostro paese.

Dottor Ancillotto, chi sono i pipistrelli?

“Pipistrello è un termine molto generico, esistono più di 1400 specie diverse, in Italia, 35. Nel Lazio c’è una buona varietà, circa 20 specie. Pesano circa 4-5 grammi fino ad un massimo di 30 grammi, insomma di piccole dimensioni. Le specie presenti in Italia e anche in Europa sono tutte insettivore, e questo è ottimo anche per noi umani: infatti questi animali offrono quelli che chiamiamo ‘servizi ecosistemici’, cioè con la loro attività di alimentazione ci forniscono vantaggi dal punto di vista economico nutrendosi di insetti che guastano i raccolti e rovinano le piantagioni. Svolgono un ruolo ecologico fondamentale anche contro le zanzare, le quali invece sono vettori di malattie anche gravi. Le specie più frequenti si incontrano negli ambienti urbano. Hanno infatti imparato a trovare riparo dentro le grondaie, nelle cantine, nel cassettone delle serrande, nelle soffitte poco frequentate. Sono animali che soffrono molto l’inquinamento luminoso e l’impatto antropico.

Voglio sfatare il mito che si attacchino ai capelli, magari lo facessero! Se fosse vero per noi che li studiamo sarebbe molto comodo, invece dobbiamo fare di tutto per trovarli e catturarli. Sono animali che sono stati caricati di miti e pregiudizi negativi, è ora di cnoscerli meglio”.

Come possiamo rassicurare definitivamente sul fatto che i pipistrelli europei non hanno nulla a che fare con le possibili implicazioni tra Sars-coV-2 e pipistrelli in Cina?

“Per quanto riguarda i virus e l’ultima Sars- coV-2 posso dire che il ceppo che sta colpendo l’uomo non sembra essere lo stesso dei pipistrelli in Cina. Voglio spiegare con assoluta chiarezza che nei pipistrelli italiani non sono mai stati rilevate varianti di coronavirus Covid-19. Altri virus e coronavirus, certamente sì, come per tutte le specie animali compreso l’uomo, in quanto tutti ospitiamo dei virus. Ma nei pipistrelli europei non sono mai stati rilevati virus potenzialmente pericolosi per l’uomo. Noi siamo in contatto con i virologi dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Venezia, e questo lo possiamo confermare. Non ci si deve preoccupare in nessun modo per l’eventuale vicinanza con questi animali, che anzi in Europa e in Italia sono protetti dalla legge. Essi sono potenzialmente a rischio di estinzione ma sono fondamentali per il nostro ecosistema, per l’agricoltura e per l’economia. Non si possono catturare, consumare, disturbare o allontanare dai loro rifugi. Per informazioni nel caso doveste trovarli nella vostra abitazione potete consultare il nostro sito”.

Per contatti e info si può consultare il sito Associazione Teriologica Italiana

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