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Pnrr, vertici Corte dei Conti a Palazzo Chigi

(Adnkronos) – Sono a Palazzo Chigi i vertici della Corte dei Conti per l'incontro 'chiarificatore' con il governo, dopo i botta e risposta legati al Pnrr e al cosiddetto scudo erariale. Nella sede del governo sono arrivati il presidente Guido Carlino, il presidente aggiunto Tommaso Miele, il procuratore generale Angelo Canale e il segretario generale Franco Massi. Per l'esecutivo, al tavolo siedono il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro 'regista' del Pnrr Raffaele Fitto, mentre non partecipa all'incontro il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, la cui presenza fino a ieri veniva data per assodata.  Oggi, in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera sul decreto Pa, il presidente Carlino ha spiegato che un minore controllo sul Pnrr da parte della Corte dei Conti aumenterebbe i contenziosi per un possibile aumento di atti illegittimi. "Se viene meno il controllo della Corte dei Conti – ha detto Carlino – c'è una maggiore libertà dell'amministrazione, un possibile aumento degli atti illegittimi e dei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato ma anche un aumento dei ricorsi al giudice ordinario perché il danno comunque sussiste".  Il presidente della Corte dei Conti ha evidenziato anche che il controllo concomitante "ha la finalità specifica di consentire una funzione propulsiva" sul Pnrr, "è ritenuto più moderno rispetto al controllo tradizionale sulla gestione" e consente una migliore collaborazione con la Pa fornendo i "suggerimenti per un migliore perseguimento degli obiettivi", ha aggiunto. La Corte dei Conti ha espresso inoltre la propria "contrarietà" a un'ulteriore proroga del termine dello scudo erariale, ha sottolineato il presidente Carlino in audizione. Lo scudo "è stato motivato in passato col timore degli amministratori a introdurre atti per non incorrere nella responsabilità per danno erariale ma noi abbiamo sempre sostenuto che i motivi del cosiddetto 'timore della firma' vadano ricercati piuttosto in altre cause come la confusione legislativa, la scarsa preparazione, gli organici ridotti all'osso", ha affermato Carlino. "Riteniamo – ha proseguito – che la proroga della limitazione di responsabilità potrebbe pregiudicare gli interessi sottesi a una corretta gestione degli interventi del Pnrr e che quindi non si possa perseguire l'obiettivo prefissato".   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)