Polenta, altro che Lombardia: la più buona in Italia la fanno a un passo da Roma | Questo borgo lo invidiano tutti
Polenta, non solo in Lombardia la fanno squisita. Quella top la cucinano a due passi dalla Città Eterna. Un borgo meraviglioso.
Nel nostro immaginario collettivo, a livello culinario, la polenta è vista come una pietanza prettamente nordica. Se da un lato è vero che soprattutto a Nord della nostra Penisola viene apprezzata c’è anche da aggiungere che in primis è la Lombardia quella ove si cucina e si consuma maggiormente.
Nei periodi invernali e autunnali, è meravigliosa abbinata agli arrosti, sia di carne che di pesce. Può diventare pure un piatto unico se unita a formaggi e salumi di qualità. Molti l’adorano ai funghi, mentre altri con il sugo di pomodoro e il fantastico ragù. Diciamo che così appare come una sorta di lasagna.
Esistono varie tipologie di polenta e la più acclamata è la taragna. In montagna la si gusta tutto l’anno e i nostri nonni ci raccontavano, soprattutto se originari di Brescia o Bergamo, di mangiarla a colazione inzuppata nel latte. E c’è chi la sfruttava anche come pane, bella abbrustolita sul fuoco.
Polenta, un piatto amato non solo al Nord
Passando con una certa disinvoltura dalla Lombardia al Veneto la polenta diventa uno splendido accompagnamento per baccalà e anguilla. Durante le sagre di paese, soprattutto in estate, la troviamo nei vari menù proposti, insieme ai formaggi e alla classica salamella. Possiamo tuttavia prepararla in vari modi anche a casa nostra, anche perché piace davvero a tutti, ai grandi e piccini.
In ogni caso se vogliamo mangiare la migliore in assoluto, dovremo recarci nel Lazio, soprattutto in questo splendido borgo, sito a due passi da Roma. Qui la potremo degustare a iosa cotta ala spianatoia con spuntature di maiale. Se preferiamo possiamo anche chiedere di assaggiarla col classico tagliere di salumi, che ha sempre il suo insindacabile perché.
Dove si mangia la miglior polenta laziale?
Il paese in questione è Collabalto Sabino, ove oltre a fare incetta di squisiti piatti, potremmo bearci delle bellezze artistiche e architettoniche del luogo. Il borgo è nato, quando, per effetto diretto delle scorribande saracene, le popolazioni della Valle del Turano si ritirarono su rilievi montuosi attorno al 900 CA.
Il paesino si forma intorno alla torre di avvistamento, situata nel punto più alto del colle ed è diventata la torre del castello. Quest’ultimo meriterebbe più di una visita, ma al momento è chiuso e possiamo notarlo solo dall’esterno. Meraviglioso è poi il suo parco all’esterno. Tanti infine sono in loco i percorsi da amare, anche per compiere meravigliose escursioni in primavera.