Politano, Comune di Roma ricolloca l’indagato per Mafia Capitale
La vicenda di Walter Politano. Le polemiche e la spiegazione del Campidoglio: “Ricollocazione era atto dovuto”
Mafia Capitale continua a scuotere il Campidoglio. In questo caso non ci sono stati altri arresti nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo ma la questione è comunque spinosa per la Giunta Marino. Walter Politano, infatti, già direttore della Direzione Integrità, Trasparenza e semplificazione dell’azione amministrativa del Segretariato generale, nonché dalle funzioni di responsabile per la Trasparenza di Roma Capitale, è stato posto al comando dell’Ufficio Decentramento Amministrativo. Come i più attenti ricorderanno, a inizio dello scorso mese di dicembre, Politano però era stato rimosso dal suo precedente incarico dal sindaco Marino, essendo indagato nell'inchiesta Mafia Capitale in base all' articolo 416 bis del codice penale. Il nuovo incarico, dunque, arriva dopo la precedente rimozione di inizio dicembre.
Il Campidoglio ha provveduto a diffondere una nota nella quale spiega la decisione presa dal Comune: "Il dottor Italo Walter Politano – si legge in un comunicato – nei mesi scorsi, aveva rimesso il suo incarico di Direttore dell'Area Trasparenza e Anticorruzione di Roma Capitale in virtù dei fatti che lo hanno coinvolto, relativi all'inchiesta denominata Mondo di Mezzo. In seguito a ciò il dirigente capitolino è stato, di conseguenza, messo a disposizione del Dipartimento Risorse Umane in attesa di nuovo incarico. Il fatto che il dottor Politano sia indagato, infatti, non costituisce motivo di sospensione sine die dall'affidamento di un incarico dirigenziale, cui lo stesso ha dunque legalmente diritto, all'interno dell'amministrazione comunale per cui l'interessato lavora da più di 20 anni. La ricollocazione del dottor Politano era un atto dovuto".
"Il dirigente – prosegue la nota – avrebbe potuto, infatti, rivalersi sull'amministrazione capitolina in assenza di un provvedimento di fatto obbligatorio. Si evidenzia, ad ogni buon conto, che l'incarico affidato al dottor Politano è un incarico dirigenziale di base, ovvero di Unità Organizzativa, e non si può in alcun modo configurare come una ''promozione'', come invece erroneamente riportato da alcuni organi di stampa".
Tuttavia, come prevedibile, il provvedimento ha fatto storcere il naso e suscitato molte perplessità, a cominciare dal Movimento 5 Stelle capitolino, che attraverso il portavoce Marcello De Vito ha attaccato: "Ecco la meritocrazia di Marino, se sei indagato per mafia vieni subito promosso” è la dichiarazione dei consiglieri 5 stelle De Vito, Frongia, Raggi e Stefàno. "Il M5S Roma si chiede come sia possibile che un dirigente dell’Amministrazione, Italo Walter Politano, indagato per associazione mafiosa nell’inchiesta su Mafia Capitale, possa essere scelto dal Sindaco per continuare a ricoprire incarichi di rilievo".
"Tra le altre cose – attacca De Vito – occorre rilevare che il dirigente veniva rimosso dalla guida dell’ufficio anticorruzione del Campidoglio. Dunque per il M5S Roma sono doppie le ragioni di opportunità politica, ma anche sostanziali, che avrebbe dovuto valutare il Sindaco prima di fare questa scelta".
Anche se il Campidoglio sostiene che il reintegro sia obbligatorio, auspichiamo che il neo assessore alla Legalità e Trasparenza, Alfonso Sabella, parli e faccia chiarezza sulla questione, essendo stato voluto in prestito dal CSM dal sindaco Marino proprio per vigilare sulle situazioni "ambigue" inerenti il Comune di Roma. E' chiaro che per Politano, come per tutti i cittadini, vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. E' comunque vero che sarebbe auspicabile un segnale di discontinuità, un cambio di rotta che non si esaurisce certo nella nomina di un assessore alla Legalità. Al cittadino comune non può non destare perplessità il fatto che una persona coinvolta in una simile indagine, al di là della sua colpevolezza o meno, dopo poco più di due mesi riacquisisca un incarico così importante.