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Politica, quando anche i pesciolini hanno la tosse

Il movimento ittico elogiato dal Pd scrive al Premier Conte per dettare la propria agenda: è la tipica arroganza del nulla

Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri i seguenti titoli inerenti la missiva ittica recapitata a colpi di pinne caudali al bi-Premier Giuseppe Conte, in cui l’ammissione «non abbiamo nulla da insegnare» è l’unica parte che esula dall’abituale supercazzola:

a) «Sardine, un’agenda per Conte: “Sud, sicurezza e dignità”» (La Repubblica, che nel sottotitolo riportava stralci dell’epistola: “Ci piacerebbe trovare con Lei i fili giusti, per tessere percorsi e provare a sciogliere nodi”, che più che sardine li fa sembrare sartine; “accesso a una istruzione di qualità”, che se è quella che ha prodotto loro, meglio una dignitosa ignoranza; “Non presentiamo conti da saldare”, solo Conte da saldare).

b) «Governo, le Sardine suggeriscono l’agenda a Conte: Sud, sicurezza e dignità» (Tgcom24, aggiungendo nel sottotitolo la seguente dichiarazione programmatica: “Saremo i primi a pagare le tasse perché le abbiamo sempre pagate”. Quando la carenza nella consecutio temporum è annichilita dai deficit di logica).

c) «Il diktat delle Sardine a Conte “Cosa deve fare il governo”» (Il Giornale. Oseremmo ipotizzare che lo sa il Governo).

d) «Sardine, la lettera a Conte: “Siamo a disposizione della buona politica”» (Open. E che c’entra Giuseppi?).

e) «Lettera delle Sardine a Conte: “C’è sete di partecipazione. Costruiamo insieme un’Italia migliore”» (Fanpage. E niente, questa fa già abbastanza ridere di suo).

Ciò posto, il candidato provi a spiegare l’imponderabile ragione per cui, in base ai sondaggi più recenti, Il Giornale può titolare come segue: «Centrodestra col turbo: adesso vola al 50%».

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