Politiche 2022, concluso lo spoglio: ecco tutti i risultati
Confermato il trionfo del centrodestra a guida FdI, la Meloni ipoteca Palazzo Chigi: l’alleanza ha la maggioranza assoluta in Parlamento, Letta non si ricandida alla guida del Pd
Il Viminale ha concluso lo spoglio relativo alle Politiche 2022, confermando di fatto il trend che era già emerso alla chiusura delle urne. La tornata elettorale ha visto il trionfo del centrodestra a guida Fratelli d’Italia, il cui Presidente Giorgia Meloni ha praticamente ipotecato Palazzo Chigi. Tra numeri cristallizzati, reazioni di segno opposto ed esclusioni “eccellenti”, ecco tutti i risultati di queste elezioni.
Gli esiti definitivi delle Politiche 2022
E ora sulle Politiche 2022 è arrivato anche il “bollino blu” del Ministero dell’Interno. Che, certificando definitivamente le percentuali emerse nella lunga notte elettorale, le ha anche tradotte in seggi, dando così la misura esatta del successo del centrodestra.
L’alleanza FdI-Lega-Forza Italia-Noi Moderati, come sintetizza il Corsera, è volata al 44,02% a Palazzo Madama, ottenendo così 112 senatori. E ha raggiunto il 43,79% alla Camera, conquistando 235 deputati. La coalizione avrà così la maggioranza assoluta in entrambi i rami del nuovo Parlamento – ma non i due terzi necessari per poter cambiare da sola la Costituzione.
A farla da padrone è stato Fratelli d’Italia, inerpicatosi fino al 26,01% in Senato e al 25,99% a Montecitorio. E il cui leader Giorgia Meloni è il nuovo Premier in pectore – il primo Presidente del Consiglio donna nella storia d’Italia. Hanno invece a malapena superato l’8% sia il Carroccio che gli Azzurri, mentre non hanno raggiunto nemmeno l’1% i centristi.
Il grande sconfitto però è il Pd, fermatosi al 19,07% alla Camera e al 18,96% al Senato, sotto dunque la soglia psicologica del 20%. Non a caso, Enrico “stai sereno” Letta ha già anticipato l’intenzione di non ricandidarsi alla segreteria dem. Complessivamente, il blocco di centrosinistra non è andato oltre uno striminzito 26%, che corrisponde a 80 deputati e 39 senatori.
Deludente anche il traguardo conseguito dal Terzo Polo, che aveva ambizioni ben più alte del 7,7% a cui lo hanno invece relegato gli Italiani. Gongola invece il M5S che, a dispetto delle previsioni funeree dei sondaggi, si è accreditato come terza forza del Paese, oltrepassando l’asticella del 15%. Una percentuale dovuta in larghissima parte ai percettori del Reddito di cittadinanza.
Gli “altri” risultati
Poi, naturalmente, c’erano gli “scontri diretti”, andati in scena nei collegi uninominali, che in certi casi hanno riservato grosse sorprese. Tra i “grandi nomi” che non sono stati rieletti, soprattutto a sinistra (come riporta Il Riformista), figurano Emma Bonino, Monica Cirinnà, Carlo Cottarelli ed Emanuele Fiano. Ma l’estromissione più fragorosa è certamente quella dell’ex grillino Luigi Di Maio, capo politico di Impegno Civico, punito – come sottolinea TGCom24 – nella “sua” Napoli.
Sky TG24 riferisce invece che l’elenco dei “Vip” premiati dagli elettori include Rita Dalla Chiesa, Claudio Lotito, Ilaria Cucchi e Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi. Che a sua volta rientra in Senato, grazie al seggio maggioritario conseguito a Monza.
Questi, dunque, i dati del nuovo Parlamento, la cui maggioranza indicherà a Sergio Mattarella il nome di Giorgia Meloni come prossimo Primo Ministro. Perché, con buona pace di Bruxelles e dintorni, il popolo (italiano) ha parlato.