Presidente Mattarella, la brevimiranza è un virus peggiore dell’egoismo
Il Quirinale lancia un monito contro il riemergere degli individualismi. La responsabilità maggiore però è del Governo che ha avuto mesi per prepararsi alla seconda ondata
Presidente Mattarella, le parole che ha pronunciato all’Università di Macerata, in occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, sono state un’occasione di profonda riflessione. Soprattutto alla luce delle difficoltà che da mesi l’Italia vive a causa della pandemia, e che in questi giorni si riaffacciano con rinnovato vigore. Proprio al Covid-19, e alle sue conseguenze (anche) sociali, Lei ha voluto dedicare un passaggio che abbiamo ritenuto estremamente significativo.
«Questo virus che ci affanna è come quello del riemergere dell’ego dei singoli e degli Stati» ha affermato. Meditando sulla libertà personale che «si integra e si realizza insieme a quella degli altri».
In linea di massima non possiamo che darLe ragione. La cosiddetta fase 2, infatti, ha portato alla luce comportamenti disdicevoli a ogni livello. A partire da quell’Europa che tanto in fretta ha dimenticato la solidarietà che sbandierava come vessillo al primo scoppio dell’epidemia.
Neppure noi cittadini abbiamo sempre avuto atteggiamenti irreprensibili, e per questo dobbiamo fare mea culpa. Però, Presidente Mattarella, è proprio sicuro che si tratti sempre e solo di egoismo? Come pare aver lasciato intendere anche il bi-Premier Giuseppe Conte quando ha dichiarato che, «per prevenire un lockdown» a Natale, molto dipenderà dagli Italiani?
Intendiamoci, in parte il fu Avvocato del popolo ha anche ragione, perché la condotta collettiva in un’emergenza sanitaria è dirimente. Però ci sono fin troppe evidenze che il difetto stia nel manico.
A partire dal pressing del Comitato tecnico scientifico affinché il Governo adotti già dal weekend provvedimenti più restrittivi di quelli presenti nel nuovo Dpcm. Che è stato varato il 13 ottobre, non certo nella Preistoria.
Presidente Mattarella, il virus peggiore è la brevimiranza
Si pensa quindi al coprifuoco alle 21 o alle 22, che però darebbe il colpo di grazia a quegli esercizi che faticosamente tentano di restare aperti. Poi c’è il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che esclude categoricamente la didattica a distanza benché il Governatore campano Vincenzo De Luca abbia chiuso le scuole per due settimane.
C’è il nodo trasporti urbani, che il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli sta cercando di sciogliere anche confrontandosi con i principali attori istituzionali. E pazienza se era un mese che l’esecutivo rosso-giallo propagandava la “ripartenza in sicurezza”.
Vede, Presidente Mattarella, è proprio il tempo la questione principale. Perché nessuno nega che una crisi come quella da SARS-CoV-2 avrebbe creato problemi (e lo ha fatto) anche a Governi molto più capaci di quello italiano.
Però, se Palazzo Chigi può essere giustificato per le criticità iniziali, non ha scusanti per questa seconda ondata. Perché ha avuto mesi per prepararsi a un evento che era altamente prevedibile, eppure eccoci qua. Coi vaccini antinfluenzali largamente deficitari anche se i membri governativi ne sollecitano la somministrazione. Con le terapie intensive in affanno, se non proprio al collasso, anche se ad aprile gli intelliggenti con-due-gi irridevano il Covid Hospital milanese della Regione Lombardia. Con la gente che non può ospitare più di sei persone in casa anche se sui mezzi pubblici si sta ammassati come sardine.
Presidente Mattarella, tutto questo per dire che sì, Lei ha ragione a fare appello (anche) al senso civico della comunità nazionale. Tuttavia, peggiore dell’individualismo è senza dubbio il virus della brevimiranza.