Primo candidato politico con sindrome di Down, lasciamoci Meravigliare
Il primo candidato con sindrome di down? È in Perù e ne vogliamo parlare perché è il momento di lasciare spazio anche al superamento delle solite logiche
Il primo candidato politico con sindrome di Down si chiama Bryan Russel ha 27 anni, ed è di origini peruviane. È dunque la prima persona con questa disabilità a candidarsi per cariche pubbliche. Ed è stato anche la prima persona con sindrome di down a laurearsi in Perù. Nelle sue dichiarazioni parla di ecologia, diritti civili, equità nelle opportunità sociali, dimostrando un’elevata e moderna coscienza ambientale e umana.
La cosa incredibile e al contempo in qualche modo comprensibile, è che la notizia di questa candidatura non è stata così ben accolta dalla comunità di persone con disabilità. Mentre le persone non coinvolte né appartenenti al mondo della disabilità, sono rimaste colpite in maniera favorevole, senza porsi il problema del suo essere o non essere in grado. Le persone disabili o che gravitano intorno a questo mondo, affermano persino che possa essere una candidatura ad effetto, che funzioni come immagine ma che il candidato non possa svolgere il suo compito.
Questo atteggiamento più scettico o meno entusiasta è dunque emerso da una certa parte del mondo della disabilità. Questo è un corto circuito interessante e ricco di paradossi per me che sono un politico, disabile e neuropsichiatra. E che amo indagare nella natura umana tuffandomici dentro.
Politico con sindrome di down? Lasciamoci guidare da Ezio Bosso
Questo ragazzo, quasi colpito da un “pregiudizio al contrario”, viene investito dall’attribuzione di competenze a priori dal mondo dei non disabili? Avrà forse problemi di percezione della realtà, ma conosce bene alcuni sentimenti guida che lo portano a fare scelte mirate e sagge.
Vorrei fare un’osservazione che va al di là delle prese di posizione: lasciarsi andare alla Meraviglia. Lasciarsi andare con il messaggio che ci ha lasciato Ezio Bosso: andare oltre con la poesia, il bello e la musica. Ezio Bosso diceva che quando suonava certe armonie si sentiva vicino a una divinità e anche oltre rispetto ad ogni tragedia umana. Intendeva e sentiva la musica come mezzo di superamento della logica, come una sorta di nave che lo portava in una dimensione di trascendenza sublime.
Proviamo ad andare oltre come con la musica, come con la poesia, come per questa candidatura: lasciamoci andare alla meraviglia di questo evento, a questa melodia poco conosciuta. Questo può aiutarci tutti, disabili o no, anche a superare la nostra sofferenza.