Processo, Raggi: “Chiamavano la dottoressa Raineri ma lei non arrivava”
La sindaca: “Ho cercato un confronto con lei, ma evidentemente questo tipo di riunioni non le piacevano”. L’ex capo di gabinetto aveva detto: “Raffaele Marra aveva un ruolo di assoluta centralità”
"Se il buongiorno si vede dal mattino, rimasi interdetta quando, in occasione del nostro primo incontro, mi disse 'Cara non ti preoccupare, starò con te per un anno, un anno e mezzo al massimo'. All'epoca non capii bene questa affermazione, alla luce di quello che ha detto oggi capisco che non aveva molta voglia di starci, apprendo oggi tutta questa ritrosia a venire da noi". Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che con una dichiarazione spontanea ha replicato alla testimonianza di Carla Romana Raineri nel processo che vede il primo cittadino imputato per falso nella nomina di Renato Marra a capo della direzione capitolina Turismo.
"Secondo me – ha inoltre detto la sindaca – è vergognoso quando la Raineri dice che il giorno del terremoto lei è rimasta per ore nella sua stanza in attesa della mia chiamata, quando invece nel mio ufficio c'erano riunioni permanenti, chiamavano la dottoressa Raineri ma lei non arrivava".
"Non appena arriva – ha proseguito Virginia Raggi riferendosi al lavoro svolto da Carla Romana Raineri – sostanzialmente lavora con Minenna. Quando chiedo di contattarla, la maggior parte delle volte non si trova perchè è fuori con l'assessore Minenna o perchè è in riunione con Minenna, riunione di cui non mi viene detto nulla. Ho cercato un confronto con lei, ma evidentemente questo tipo di riunioni non le piacevano".
Nel corso delle sua deposizione, l'ex capo di gabinetto della sindaca aveva dichiarato che "Raffaele Marra aveva un ruolo di assoluta centralità, ricordo anche un commento piuttosto irriverente giustificato dalla confidenza degli interlocutori che parlavano tra loro: uno chiese all'altro se il sindaco fosse presente e l'altro gli rispose 'Ma quale sindaco, Virginia o quello con la barba?'".
"Le funzioni del gabinetto del sindaco – ha aggiunto Carla Romana Raineri – erano in capo a Romeo e Marra, il gabinetto era il nulla, loro avevano un ruolo di centralità assoluta. Raffaele Marra non aveva alcuna delega specifica, era solo formalmente vicecapo gabinetto ma era il consigliere privilegiato del sindaco Raggi. I soggetti si muovevano in simbiosi a tre. I ruoli erano sullo stesso piano, quando il sindaco era presente stavano chiusi nella sua stanza, con le porte chiuse, e le riunioni erano inaccessibili a tutti quelli estranei a questo gruppo, eccetto Frongia".
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