Bianchi: “La via sono i test salivari”. Noi lo avevamo detto…
Anche il ministro dell’Istruzione si esprime in merito alla potenzialità diagnosticare il Covid tramite test salivari
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alle iniziative che riguardano – l’ormai imminente – avvio dell’anno scolastico, ha fatto riferimento proprio all’importanza dei test salivari molecolari, e alla funzionalità che potrebbero avere all’interno dei circuiti di controllo nelle scuole. Poco più di un mese fa, l’articolo per RomaIT del Professor Francesco Riva metteva in luce le potenzialità della saliva nella lotta al Covid-19.
L’impegno nella ricerca di nuovi percorsi diagnostici
La pandemia legata al Coronavirus ha radicalmente modificato l’approccio ai percorsi diagnostici. Dopo un primo momento di incertezza è apparso evidente che il tracciamento delle persone positive all’infezione da SARS-CoV-2 era uno dei cardini per arginare e contrastare la pandemia. Per questo nei laboratori di tutto il mondo si è dato vita a uno sforzo collettivo per individuare test affidabili, rapidi e a costi contenuti, per fornire ai clinici e ai decisori uno strumento in grado di affiancarli nella lotta al Coronavirus.
Le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi
Proprio in merito a questo nuovo, allettante, aspetto della ricerca, il ministro Bianchi, accademico del governo Draghi, si è espresso con chiarezza. Il ministro dell’Istruzione ha comunque voluto specificare che di non voler mettere in discussione, in questo modo, le decisioni di Figliuolo e della sua squadra. In particolare però, ha sottolineato alla Camera:
“Io credo la via siano i test salivari, devono essere estesi oltre le ‘scuole sentinella’ ma non intervengo. È materia del commissario Figliuolo, lo ringrazio sempre e non mi permetto di intervenire”. Insomma, non volendosi interporre alle decisioni di chi di competenza, ma pur sempre interessandosi affinché, dal 13 settembre, la scuola e i vari istituti d’istruzione possano davvero essere un luogo sicuro per ricominciare con le attività in presenza.
La saliva, la nuova unità d’analisi
Del resto, non è l’unico a credere nell’importanza dei test salivari nella lotta al Covid. Poco più di un mese fa, nel nostro articolo del Professor Riva era volto proprio ad analizzare ed evidenziare questo nuovo, funzionale, approccio al tracciamento dei positivi all’infezione da SARS-CoV-2. Approccio, che utilizzerebbe proprio la saliva come unità di analisi. Eccolo qui di seguito riproposto.
Un fluido poco considerato
I test salivari sono già utilizzati in molte aree terapeutiche ma dall’esperienza COVID si può ora immaginare un nuovo scenario in cui test mirati su virus e batteri o l’individuazione di nuovi marcatori possano aiutare nella diagnosi precoce di numerose patologie, migliorando così prognosi e qualità di vita dei pazienti ed ottimizzando l’impiego delle risorse del SSN.
La diagnostica del futuro
Investire ora su strumenti basati sulla tecnologia più innovativa può rappresentare una sfida vincente in molti ambiti. Nei laboratori stanno emergendo nuove figure professionali e la disponibilità di tecnologie sofisticate in grado di effettuare analisi molecolari e predittive cambierà definitivamente lo scenario diagnostico.
Mettere al centro di questo nuovo percorso la saliva come driver della diagnostica del futuro può essere il primo passo per diventare protagonisti della sanità post COVID.
La scommessa da vincere nei prossimi mesi
Identificare target specifici e mettere a punto test di biologia molecolare e profilazione genomica dedicati è la scommessa da vincere nei prossimi mesi e anni. Il modello utilizzato per combattere il SARS-CoV-2 potrà guidare i ricercatori e i clinici, una opportunità per valorizzare il grande lavoro fatto per contrastare la pandemia.
L’odontoiatra e l’otorinolaringoiatra possono essere i primi promotori di questo cambiamento, stimolando la ricerca e individuando, in sinergia con le aziende che si occupano di diagnostica, quei marcatori e quei bersagli da analizzare in un semplice test salivare che può essere effettuato in modo del tutto non invasivo nel corso di una visita specialistica.
Francesco Riva
Consigliere CNEL
Medaglia di bronzo al Merito della Sanità Pubblica