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Pronto soccorso: “Difendiamo il Servizio Sanitario nazionale”

Se ti ammali negli Stati Uniti (e in altre parti del mondo) e non hai l’assicurazione, puoi anche morire senza cure

Il Servizio Sanitario Nazionale, grave snodo dell'economia italiana, grande bacino di discussioni, di sprechi, di cattivi esempi ma anche di grandi eccellenze. Mi trovo sempre più frequentemente ad utilizzarlo per me, per i miei parenti, e sempre più spesso a doverlo difendere dagli attacchi pedestri della gente comune o di politici disinformati o abitati da cattiva coscienza. Lo difendo anche se ne riconosco i limiti e le anomalie, comprese le frequenti disfunzioni che ogni giorno arrivano con le notizie, lo difendo anche se sono stato vittima, come molti, di attese bibliche nei pronto soccorso, o per l'aver passato una notte e un giorno in un corridoio sopra una scomoda barella, in attesa di avere un letto che non arrivava mai.

Un bellissimo articolo della nostra Costituzione, il 32, sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui, finanziato dallo Stato, con un carattere universalistico che garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini che ne hanno bisogno. Appena una quindicina di anni fa l' OMS, organizzazione mondiale della sanità, giudicò il nostro come il miglior sistema sanitario del mondo, subito dopo la Francia, che ci sopravanzava per poco. Purtroppo negli anni la bontà del nostro servizio sanitario è andata calando e questo non ostante le eccellenze che sono il nostro fiore all'occhiello, e grazie soprattutto agli uomini che le mandano avanti con fatica ed abnegazione, a volte con pochi mezzi, nel rispetto della salute e della vita di tutti, ricchi o poveri che siano.

La mia recente esperienza e testimonianza diretta sono due anziani della mia famiglia, uno vittima di due gravi ictus, l'altro con una valvola aortica ormai seriamente calcificata, che sono stati eccellentemente curati e salvati da medici e strutture di pubblica sanità, senza pagare un euro e trattati come principi.

Cosa si può dire, perché spesso funziona e a volte, tante volte no? Diciamo che bisogna aver fortuna anche in questi casi, che non tutte le regioni hanno una sanità di qualità, che ci sono spesso troppi sprechi. Lo sappiamo bene, non siamo ingenui. Spesso le notizie di malasanità campeggiano sui telegiornali con le loro storie tragiche, e viene in mente che mai o quasi mai si riportano notizie riguardo la buona sanità. Ci piacerebbe ogni tanto ascoltare anche: “ Oggi il signor Mario è uscito dal San Giovanni guarito, dopo un mese di cure amorevoli ed è tornato a casa dalla sua famiglia!” E invece arrivano solo notizie cattive, come se quelle buone non fossero notizie. Sembra un po' la storia del cane che morde il padrone (chi se ne frega? nessuno la pubblica) e invece quella del padrone che morde il cane (notizia… succulenta!).

Non dimentichiamoci, infine, di come funziona negli altri paesi: negli Stati Uniti, ad esempio, nonostante Obama abbia firmato nel 2010 la legge di riforma sanitaria, che prevede l'aumento di 32 milioni di persone tutelate dal sistema sanitario, provate ad ammalarvi a New York o a San Francisco. Anche se state esalando l'ultimo respiro, vi chiedono prima se avete l'assicurazione sanitaria, in caso contrario la vostra salute e la vostra vita sembra non riguardare loro, e quell'ultimo respiro, statene certi, ve lo lasciano esalare senza alcun aiuto.

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