Protesta dei dipendenti del Terminal T3 di Fiumicino
Si sta svolgendo da questa mattina la manifestazione dei lavoratori al terminal coinvolto nell’incendio
Si sta svolgendo da questa mattina, presso l’Aeroporto di Fiumicino Leonardo da Vinci, la manifestazione dei lavoratori impiegati al Terminal T3 dello scalo, lo stesso coinvolto nell’incendio della settimana scorsa, per cause ancora da accertare, nonostante nei giorni scorsi si sia parlato di un frigorifero portatile, che avrebbe causato il grande rogo.
Gli impiegati e i membri del sindacato USB, tutti con le mascherine al volto, stanno lamentando l’impossibilità di lavorare nel T3 alle condizioni attuali: l’odore di bruciato all’interno dei locali è infatti insopportabile, a distanza ormai di una settimana dall’incendio. “Non dobbiamo scegliere tra il lavoro e la salute”, c’è scritto sul volantino che viene distribuito dai rappresentanti dell’USB.
A confermare l’insostenibilità delle condizioni lavorative, anche alcune hostess di terra, con le quali abbiamo parlato e che partecipano al presidio, che confermano come la situazione attuale renda del tutto impossibile l’ordinario svolgimento del lavoro. “C’è un odore incredibile, e per risolvere il problema l’hanno coperto con il profumo”, racconta una dipendente. “È una situazione non degna del principale hub aeroportuale italiano”, si sente dal megafono.
La preoccupazione infatti è che nell’incendio sia bruciato anche amianto e per questo motivo chiedono all’ENAC e alla ASL che vengano fatti immediatamente controlli sui rischi per la salute di lavoratori e passeggeri e al contrario chiudere immediatamente il Terminal, anziché farlo tornare nuovamente operativo mentre si attendono gli esiti degli stessi che, pare, non arriveranno a breve.