Pubblichi foto dei tuoi figli sui Social Network? Ecco i motivi di questa tendenza
L’analisi su uno dei fenomeni di maggiore tendenza, tra desiderio di approvazione sui social e rischi da considerare
Pubblicare foto dei propri figli sui social network: una prassi comune e sempre più di tendenza. Sono infatti in numero sempre più crescente i genitori che postano scatti del proprio bebè con commenti e reazioni di ogni tipo. Anniversari, primi traguardi, semplici istanti di vita. Ma cosa sappiamo realmente su questa pratica quotidiana? E soprattutto come mai siamo portati a pubblicare certi contenuti?
La tecnologia imperante
Tutto nasce probabilmente da un’esigenza di natura tecnologica. Oggi molti dei nostri contenuti vengono realizzati attraverso gli smartphone, specie con ritratti e selfie. Complice la nostra distrazione e cattiva gestione, complice l’obsolescenza programmata, cambiamo in media i cellulari almeno una volta ogni due anni. La paura di perdere i contributi realizzati è una delle prime cause della condivisione. Sapremo infatti di ritrovare in rete, un file che altrimenti rischieremmo di perdere.
Si consideri anche che, uno degli effetti della pandemia è stata proprio una forte proliferazione e utilizzo di strumenti tecnologici. Ma, soprattutto, avendo impossibilità di fotografare uscite o serate divertenti, una delle poche cose rimaste da condividere è proprio la sfera privata.
Cosa dice la legge
La legge italiana e il Garante non si esprimono a riguardo, perché il figlio può esprimere il proprio consenso solo dai quattordici anni in su. Da alcune ricerche è emerso che sono quasi 1500 immagini condivise, prima che il proprio figlio abbia compiuto il quinto anno di età e, sempre alcune statistiche dicono che oltre l’80% dei bambini è già presente online all’età di due anni. E’ il frutto del cosiddetto sharenting, (contrazione delle parole share, condividere e parenting, genitorialità), un fenomeno che riguarda il 42% dei genitori del Regno Unito, ma non solo.
Il fenomeno TikTok
Al di là di ogni giudizio, ciò che va considerato è il fatto che al bambino viene costruita un’identità digitale prima di possederne una reale. TikTok è anche una delle cause che ha portato a questa ascesa, soprattutto perché bambini e mamme costituiscono un ottimo engagement, in un momento in cui anche il dance marketing costituisce un elemento di spicco della curiosità di molti utenti. Senza dimenticare le numerose #momchallenge che raggiungono anche il mezzo miliardo di visualizzazioni. In pratica le mamme si sfidano, pubblicando dei contenuti pre e post gravidanza, tra ecografie, pancioni, nascite appena avvenute e contributi a distanza di tempo che dimostrino la crescita.
I rischi da considerare
Il problema è che più contenuti vengono pubblicati, maggiori sono le possibilità che malintenzionati abbiano materiale del bambino e in generale dei genitori. Spesso capita di condividere i luoghi dove il proprio figlio va a scuola, o dove si allena, i gusti personali, o dove semplicemente trascorre del tempo. E il genitore, da garante, paradossalmente diviene una probabile fonte di pericolo per il proprio piccolo, possibile preda anche di un altro delicato problema, il cyberbullismo.
Ciò che sentiamo di consigliare è di considerare questi piccoli accorgimenti, senza dubbio utili per una maggiore condivisione di foto, video e contributi in generale, vissuta in piena consapevolezza.