Pubblico agli Europei, ok del Governo: bene, ora faccia ripartire il lavoro
Il Ministro Speranza chiede al Cts di stilare il protocollo per riportare alcuni tifosi negli stadi. Ottima notizia, che però rende paradossali le attuali chiusure: oppure pecunia non olet?
Palazzo Chigi ha dato alla Figc la disponibilità a studiare un piano per avere il pubblico agli Europei di calcio della prossima estate. Lo ha comunicato Roberto Speranza, Ministro nomen omen della Salute, spiegando che una quota di spettatori potrà tornare sugli spalti secondo regole ancora da definire. Un’iniziativa certamente lodevole, che però stride parecchio con l’atteggiamento assurdamente chiusurista dell’esponente di LeU nei confronti delle numerose attività professionali ormai giunte al limite della sopravvivenza.
Pubblico agli Europei, via libera del Governo
«Il Governo italiano ha chiesto parere al Cts, per valutare, sulla base del quadro epidemiologico e dell’andamento delle vaccinazioni, la possibilità di prevedere una presenza limitata di pubblico per gli Europei». Così fonti dell’esecutivo Draghi, confermando quanto aveva riferito il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina dopo aver ricevuto la nota di assenso del titolare della Sanità.
Cade così la “minaccia” di Aleksander Čeferin, presidente dell’UEFA, che aveva escluso categoricamente «l’opzione di giocare qualsiasi partita di Euro 2020 in uno stadio vuoto». A costo di revocare lo status di organizzatore alle città non in grado di garantire la partecipazione del pubblico agli Europei. La prima manifestazione calcistica itinerante della storia, che dovrebbe svolgersi in 12 sedi, inclusa Roma che, all’Olimpico, ospiterà l’11 giugno la gara inaugurale Italia-Turchia.
Ora, comunque, la palla passa (è il caso di dirlo) al Comitato tecnico scientifico, che dovrà stilare «i protocolli che consentano di svolgere in sicurezza gli eventi». Cominciando dalle modalità di accesso (si ipotizzano tamponi negativi o certificati di vaccinazione) e dal numero dei tifosi ammessi allo stadio. L’organo governativo del football continentale vorrebbe una capienza minima del 25%, anche se per ora da via Lungotevere Ripa non sono arrivate indicazioni in merito.
Speranza paradossale
In effetti, benché questo disco verde sia indubbiamente un’ottima notizia, rappresenta al contempo un paradosso, essendo arrivato dal capofila dell’ala rigorista della maggioranza. Curiosamente, però, stavolta il più strenuo oppositore della ripartenza ha messo a tacere quei membri del Cts che avevano espresso i propri dubbi al riguardo. E, a prescindere dalle opinioni, è lecito chiedersene il motivo, soprattutto di fronte all’esasperazione crescente di famiglie e lavoratori ridotti allo stremo.
Forse c’è apertura e apertura? O non sarà che l’ideologia del rosso ha ceduto il passo al vile danaro? Dopotutto, pecunia non olet, come insegnavano già gli antichi Romani…
In questo caso, però, il Ministro libero e uguale avrebbe anche potuto limitarsi a imitare le ricette nostrane e chiedere all’avvocato sloveno adeguati ristori. Beninteso, augurandosi che la “potenza di fuoco” e le tempistiche siano migliori di quelle dell’Italia. Ma, in fin dei conti, non abbiamo forse un Governo (anche) di Speranza?