Qualcuno pagherà i gravi errori nella gestione sanitaria del Covid-19?
Il Ministero della Salute avrebbe dovuto organizzare la gestione sanitaria del Covid-19 creando un corpo unico tra i medici e non dividendoli
Dalle testimonianze di molti medici di medicina generale sta emergendo una realtà inquietante e agghiacciante. Già nei mesi di novembre e dicembre 2019 i medici avevano verificato numerosi casi di polmoniti atipiche. Particolarmente nelle persone avanti con l’età, tutte curate con antibiotici, cortisone ed eparina.
La cura c’è e i medici lo sanno
Hanno somministrato i primi due farmaci per combattere le polmoniti atipiche mentre l’eparina per evitare il rischio di trombosi conseguente all’immobilità dei pazienti allettati. Il virus è circolato per diversi mesi senza che ci fosse alcuna restrizione. Nessuno ha avuto neanche la percezione della circolazione del COVID 19 poiché tutti conducevano una vita normale e tranquilla. Tra l’altro in quel periodo abbiamo tutti vissuto normalmente e per quei pazienti colpiti dalle polmoniti atipiche non è stato necessario nessun ricovero ospedaliero.
Sempre dalla testimonianza dei medici di base che sostengono che pochissimi pazienti sono deceduti come del resto è fisiologico ogni anno nella stagione invernale. Quanti Italiani in quel periodo si sono contagiati e non se ne sono neanche accorti? Da uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è emerso che in quel periodo di riferimento il tasso di mortalità è dello 0,05%. La dottoressa Maria Grazia Dondini, medico di medicina generale, come altri suoi colleghi ha raccontato e confermato che ogni anno si riscontrano non pochi casi di polmoniti interstiziali e atipiche, sempre curate con ottimi risultati.
Il virus si manifesta
Ed ecco la mazzata per tutta la popolazione. Nel mese di marzo 2020 il Ministero della Salute presieduto dal quel fenomeno del Ministro della Speranza, informa i medici di base che si era presentato un nuovo virus sconosciuto. Nella stessa ordinanza il comunista della speranza ordina ai medici di base, isolamento e riduzione dei contatti, vietando agli stessi di curare i pazienti nella loro abitazione e suggerendo di prescrivere “Tachipirina e vigile attesa”. I pazienti così vivono il loro dramma isolati e abbandonati al loro destino.
Molti di loro, nei momenti più critici, quando arrivavano al pronto soccorso erano già in una condizione compromessa. L’organizzazione della sanità italiana e il Ministro della Speranza che attraverso le disposizioni emanate non ha permesso ai medici di base di valutare clinicamente il paziente nella sua abitazione e di prescrivere e somministrare i medicinali per una normale terapia di cura, hanno grosse responsabilità. La circolare ministeriale del 30 novembre 2020 è sul sito del Ministero della Salute.
Chi pagherà per le scelte scellerate?
Soltanto in Italia si sono riscontrati più di centomila decessi, danni all’economia irreparabili e danni alla psiche delle persone che avranno bisogno di un psicologo per uscirne fuori. Chi dovrebbe pagare per tutto questo? Cosa hanno tenuto nascosto a tutta la popolazione? Possibile che siano state solo scelte sbagliate? Cos’altro doveva accadere per rimandare a Potenza (dove Speranza è stato prima consigliere comunale e poi assessore all’Urbanistica n.d.r.) il Ministro della Speranza e tutti i tecnici da lui incaricati? Questa è l’Italia, dove gli onesti vengono perseguitati e gli incapaci e i farabutti tollerati.
Cesare Giubbi