Quarticciolo alza la voce: i residenti in piazza contro il degrado e il “modello Caivano”
La determinazione dei residenti del Quarticciolo che chiedono un cambiamento radicale, opponendosi al cosiddetto “modello Caivano”
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Quarticciolo, lenzuolo di protesta (foto AdnKronos)
Sotto la pioggia battente, circa 2.000 persone hanno attraversato le vie del Quarticciolo per una manifestazione che segna un momento di svolta nella lotta contro il degrado e la criminalità organizzata nel quartiere della periferia est della Capitale. Nessuna bandiera di partito, nessuna sigla politica: solo la determinazione dei residenti che chiedono un cambiamento radicale, opponendosi al cosiddetto “modello Caivano” imposto dall’alto, che rischia di non rispondere alle vere esigenze del territorio.
La protesta dei residenti del Quarticciolo: basta repressione, servono diritti
L’iniziativa, organizzata dal gruppo “Quarticciolo Ribelle”, ha visto la partecipazione di una folla variegata: giovani, famiglie, anziani e attivisti locali, uniti dallo slogan “Quarticciolo alza la voce”. Tra i cartelli esposti, messaggi chiari: “Il vostro modello repressione e polizia, il nostro casa e lavoro contro ogni malattia” e “Le disuguaglianze in salute sono frutto di scelte politiche, chiediamo casa, lavoro, diritti”. La protesta si è mossa in un’atmosfera di forte partecipazione emotiva, con tamburi, fumogeni e lenzuoli srotolati dai palazzi con scritte come “Quarticciolo vuole tornare a vivere”.
Lo spettro dello spaccio e le operazioni delle forze dell’ordine
Il quartiere Quarticciolo è da anni teatro di una presenza criminale radicata, con gruppi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti che operano con modalità tipiche delle piazze di spaccio ben strutturate. L’operazione condotta la scorsa settimana dalle forze dell’ordine ha puntato a colpire questo fenomeno, ma secondo molti residenti il problema viene affrontato in maniera indiscriminata. “Non si può mettere sullo stesso piano chi spaccia eroina e crack per arricchirsi con chi vive in una condizione di emergenza abitativa”, sottolinea Pietro Vicari, uno degli organizzatori della protesta.
Il nodo dell’ex questura: simbolo di resistenza o di occupazione?
Uno dei punti più controversi riguarda il destino dell’ex questura, oggi abitata da famiglie in attesa di un alloggio popolare. Secondo gli organizzatori della protesta, lo stabile rappresenta “il presidio più forte contro l’espansione dello spaccio nel quartiere”, in quanto è uno dei pochi luoghi dove non si consumano e vendono sostanze stupefacenti. “Pensare di partire da qui per la riqualificazione significa non avere idea della realtà che viviamo ogni giorno”, denuncia Vicari.
Dall’altra parte, le istituzioni sottolineano come le occupazioni abusive non possano essere una soluzione al problema abitativo. La presenza di spazi sottratti alla legalità, secondo alcuni esponenti del governo locale, rischia di creare un ulteriore cortocircuito sociale, alimentando fenomeni di illegalità collaterali.
L’appello delle istituzioni: riqualificazione e sicurezza
Alla manifestazione erano presenti anche rappresentanti del Municipio V, tra cui il presidente Mauro Caliste, il segretario del PD Roma Enzo Foschi e la parlamentare Michela Di Biase. “Il governo deve ascoltare i territori e non calare interventi dall’alto senza un reale confronto con i residenti”, ha dichiarato Caliste. La tensione tra la richiesta di sicurezza e la necessità di garantire diritti sociali è il cuore del dibattito.
La sfida per il Quarticciolo resta quella di sottrarsi al controllo dei clan e delle economie illegali senza che questo si traduca in una repressione cieca, che colpisca indiscriminatamente anche chi si trova ai margini per motivi economici e sociali.
Quarticciolo, un quartiere in bilico tra degrado e riscatto
La manifestazione si è conclusa in una scenografia suggestiva: torce accese sui palazzi hanno illuminato il corteo, simbolo della voglia di riscatto di un quartiere che non si rassegna a essere etichettato solo come “zona di spaccio e criminalità”.